"Economia in lenta ripresa ma servono nuove strategie"

"Economia in lenta ripresa ma servono nuove strategie"

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10 novembre 2009
Stiamo uscendo dalla crisi

Stiamo uscendo dalla crisi? Questa la domanda delle domande alla quale tutti cercano di dare risposta. L’Ufficio Studi Confcommercio, presentando la sua analisi sul “Commercio dentro la recessione”, sottolinea che la valutazione “oggettiva dei dati quantitativi e qualitativi (indagini) porta a ritenere passata la fase peggiore della recessione”. Secondo l’Ufficio Studi, infatti, i dati qualitativi delle indagini presso famiglie e imprese, ufficiali o di fonte privata, tra le quali anche Confcommercio, testimoniano in modo “univoco” una crescita delle percezioni e delle aspettative. In particolare, la fiducia delle famiglie mostra una buona tenuta, “ma forse – si legge nella relazione dell’Ufficio Studi - non ne stiamo sfruttando appieno il potenziale ruolo di motore della ripresa Oggi si sottovaluta la combinazione di due evidenze. La prima riguarda l’interpretazione della cosiddetta crisi dei consumi, che è invece crisi dei redditi e del valore della ricchezza finanziaria e immobiliare. I consumi potrebbero crescere se ci fossero risorse adeguate da spendere”. “La seconda evidenza – si legge nel documento - consiste nel fatto che il 60% delle merci consumate in Italia, quindi anche a prescindere dai servizi che sono totalmente prodotti all’interno, è prodotto in Italia. Per dire: se si aumenta il reddito delle famiglie larga parte di questo sarebbe speso su prodotti - servizi o beni - realizzati sul territorio nazionale da imprese italiane”. “Quattro segni positivi o meglio quattro mesi in assenza di segni negativi, in termini tendenziali del nostro ICC testimoniano che stiamo recuperando i livelli dello scorso anno di questi tempi. Eppure, le variazioni congiunturali suggeriscono che nuovi elementi di debolezza rendono già il quadro più incerto”. “Con queste dinamiche dei consumi – prosegue l’Ufficio Studi - possiamo comunque permetterci una modesta revisione al rialzo delle nostre previsioni, che restano, almeno per l’anno in corso tra le più ottimistiche”. “Senza un cambiamento di visione e di strategia però –conclude l’Ufficio Studi - il futuro sarà una riproduzione del passato, con elementi peggiorativi lenti ma costanti, dovuti al fatto che il resto del mondo non ci aspetta. Se questo è dunque il prologo, o cambiamo la trama o il futuro è in larga parte già scritto. Un anno fa la visione sulla congiuntura dei consumi in Italia era negativa sulla base della dinamica dell’ICC. Oggi la visione, invece, è positiva, nel senso che ci attendiamo consumi crescenti rispetto ai minimi del primo trimestre 2009. Tuttavia ci aspettiamo sviluppi molto lenti”.

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