"Pienone" pasquale per i ristoranti

"Pienone" pasquale per i ristoranti

Secondo la Fipe il flusso di clienti è stato superiore al previsto, soprattutto al Nord, grazie anche alla politica dei prezzi contenuti. La crescita inflativa sotto controllo della ristorazione aiuta l'Italia a rimanere allineata alla media europea.

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28 marzo 2008
“Pienone� pasquale per i ristoranti

“Pienone� pasquale per i ristoranti

 

Pienone nei pubblici esercizi nei giorni di Pasqua e Pasquetta. “Contro ogni nostra previsione â€" ha affermato Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe-Confcommercio â€" nelle due giornate di festa la scampagnata degli italiani è stata al ristorante. Complice anche il maltempo, il flusso della clientela soprattutto nelle zone del Nord è stato superiore alle aspettative. Un ruolo importante in questo senso lo ha giocato la politica dei prezzi con menu da 35, 40 euroâ€�.

“I pubblici esercizi stanno fronteggiando bene la crisi economica â€" ha proseguito Stoppani â€" nonostante siano additati impropriamente tra i responsabili degli aumenti inflazionistici. L’incremento delle attività è un buon segnale, ma dobbiamo stare attenti a non dequalificare l’offertaâ€�. Il settore, infatti, si presta strutturalmente ad essere inserito su base nazionale fra quelli dove il dato percentuale dei rincari è più alto, ma è molto più basso di quello registrato a livello europeo. Sia nei Paesi dell’Unione europea a 27, sia in Eurolandia, nei sette anni successivi all’entrata dell’euro l’inflazione è aumentata nel settore della ristorazione molto di più quanto non sia cresciuta in Italia. Anzi, la crescita inflativa sotto controllo della ristorazione aiuta l’Italia a rimanere allineata alla media europea. Il dato, contenuto in una ricerca del Centro Studi Fipe-Confcommercio, testimonia chiaramente come anche nel mese di febbraio rispetto allo stesso mese dell’anno precedente in Italia il comparto, nonostante l’impennata dei prodotti alimentari, abbia toccato il 3,4% a fronte di un 3,9% dell’Ue e del 3,7% registrato nell’Eurozona. La crescita inflattiva contenuta dalla ristorazione riesce infatti a compensare quella ben più consistente registrata nei settori dell’abbigliamento, dell’arredamento e dei servizi creativi, cioè i capitoli di spesa che più allontanano l’andamento italiano dalla dinamica inflazionistica dei Paesi europei più virtuosi a cominciare da Francia e Germania.

Il settore della ristorazione è vitale e attira nuove forze di lavoro. Nel 2007 è infatti cresciuta l’offerta della ristorazione. I consumatori potranno scegliere fra 3.974 ristoranti e bar in più. Nell’analisi del Centro studi di Fipe-Confcommercio risulta che a fronte di 18.244 chiusure di attività ne sono nate altre 22.218 con un bilancio in positivo di quasi 4mila imprese. E c’è una curiosità: è fra le ditte individuali che si registra l’incremento più alto e fra queste cresce il numero degli stranieri (pari all’8% del numero complessivo) che però preferiscono diventare titolari di ristoranti piuttosto che di bar.

 

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