"UN PATTO CON LA BUONA POLITICA PER CRESCITA E SVILUPPO"

"UN PATTO CON LA BUONA POLITICA PER CRESCITA E SVILUPPO"

La relazione del presidente Carlo Sangalli ha aperto la ventesima Assemblea Generale di Confcommercio. "Serve una nuova e buona politica". Studi di settore: "mandiamo in soffitta gli indicatori di normalità". Fisco: "pericolo di overdose tributaria".

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15 giugno 2007
Assemblea Confcommercio: Sangalli, “un Patto con la buona politica per crescita e sviluppo�

Assemblea Confcommercio: Sangalli, “un Patto con la buona politica per crescita e sviluppo�

 

La relazione del presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, ha aperto All’Auditorium Conciliazione a Roma la ventesima Assemblea Generale di Confcommercio alla quale hanno partecipato oltre 1.000 delegati in rappresentanza delle 104 associazioni provinciali, delle 20 unioni regionali e delle 152 federazioni nazionali di categoria aderenti a Confcommercio, oltre a rappresentanti delle istituzioni, del governo, della politica e del mondo delle imprese. La relazione del presidente (vedi testo integrale allegato N.d.R) ha toccato i temi di più calda attualità, dalle pensioni agli studi di settore, ma ha affrontato, in un ottica di più ampio respiro, anche il rapporto fra mondo produttivo e politica per individuare le priorità, i metodi e gli strumenti per consolidare la ripresa economica del nostro Paese. Il presidente di Confcommercio ha chiesto “un Patto con la buona politica per far crescere meglio e di più questo paese: la sua economia e la sua società�. “Un patto - ha aggiunto Sangalli - per costruire un domani migliore, per i lavoratori e per le imprese, per i cittadini tutti e per quelle famiglie che restano fattore fondamentale di coesione sociale. Un patto tra pubblico e privato, perché il pubblico faccia meno ma meglio e affinché i privati assumano nuove responsabilità di origine generale�. Sangalli ha poi affrontato i temi più “caldi� di questo periodo: studi di settore e fisco. “gli indicatori di normalità economica rischiano di fare degli studi di settore non un sistema di rilevazione dei ricavi sempre più equo e selettivo, ma uno strumento di catastizzazione del reddito o, per dirla ancora più chiaramente una sorta di bancomat per fare cassa�. Secondo il presidente di Confcommercio, infatti, “gli indicatori sono nati male. Sono stati costruiti in fretta e furia e senza confronto con le categorie economiche per poterli applicare retroattivamente al periodo di imposta 2006. Sono stati costruiti - ha aggiunto - all'ingrosso e non al dettaglio e giunti al momento della loro applicazione si e' visto che in troppi casi non funzionano�. Per Sangalli, quindi, “non c’è altro da fare che mandare in soffitta questi indicatori�. Sangalli si è poi soffermato sull’elevata pressione fiscale precisando che ''rischiamo molte, troppe chiusure di imprese per overdose tributaria e di burocrazia fiscale e molti, troppi ripiegamenti nel sommerso e nel nero�. “Quello che chiediamo - ha aggiunto - non sono scorciatoie o sconti, ma equità e senso della misura�.

  

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