1) RIVOLTA (CONFCOMMERCIO): "INTEGRARE IL MODELLO CONTRATTUALE PENSANDO ALLA REALTA' DEL TERZIARIO"

1) RIVOLTA (CONFCOMMERCIO): "INTEGRARE IL MODELLO CONTRATTUALE PENSANDO ALLA REALTA' DEL TERZIARIO"

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15 ottobre 2008
Rivolta: “integrare il modello contrattuale pensando alle esigenze del terziario”

Rivolta: “integrare il modello contrattuale pensando alle esigenze del terziario”

 

Parte il confronto tra sindacati e Confcommercio sulla riforma del modello contrattuale.

Obiettivo, allargare il consenso già registrato sulle linee guida tra Cisl, Uil e Confindustria alla confederazione di Piazza Belli che è intenzionata, su un documento a cui guarda con qualche cautela, a dare corso ad un vero e proprio negoziato per mettere a punto quelle “integrazioni” necessarie a rendere più aderente, alla variegata realtà dei servizi, il futuro modello contrattuale. Secondo il presidente della Commissione Lavoro, Francesco Rivolta, “le linee guida sono sicuramente un documento interessante e valido ma sono nate per aderire al mondo industriale e non al mondo dei servizi che ha le sue specificità. Lavorare su un documento nato per l'industria e' dunque impossibile. Bisognerà prevedere quindi  delle integrazioni all'impianto che valgano per il nostro settore”. Rivolta apprezza il meccanismo previsionale di rilevazione dell'inflazione e il sistema di raffreddamento dei conflitti previsti nel documento ma prende le distanze dall'estensione  della contrattazione di secondo livello. “Parlare di contrattazione aziendale dentro un mondo così variegato – ha aggiunto Rivolta - che va dal negozio con due dipendenti all'impresa con diecimila lavoratori, non è facile. “La rilevazione della produttività è differente da quella industriale. Servono altri parametri che non  una soluzione pasticciata con le esigenze dell'industria”. “Senza contare, ha precisato Rivolta - che, mentre il contratto  nazionale coinvolge oltre due milioni di lavoratori, la contrattazione  aziendale e' svolta solo dal 10% delle imprese”. C'e' poi da analizzare anche il paragrafo del welfare contrattuale sui cui il commercio è intenzionato a dire la  sua. Un documento su cui lavorare, dunque, come proporrà  Confcommercio ai sindacati chiedendo la costituzione di una  commissione tecnica che in tempi brevi definisca le integrazioni al  documento. Rivolta appare comunque ottimista sulla possibilità di arrivare ad una intesa. I tempi però saranno quelli dovuti, nessuna  accelerazione anche se l'obiettivo generale appare quello di chiudere  la partita sulla riforma tra datori di lavoro e sindacati entro il 30  ottobre per poi affrontare il confronto con il governo. “E' da tempo  che avevamo chiesto di partecipare al confronto. Ora non si tratta di  aggiungere semplicemente un posto a tavola. D'altra parte  Confindustria ci ha messo sei mesi per arrivare alle linee guida”. 

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