1) RIVOLTA (CONFCOMMERCIO): "INTEGRARE IL MODELLO CONTRATTUALE PENSANDO ALLA REALTA' DEL TERZIARIO"
1) RIVOLTA (CONFCOMMERCIO): "INTEGRARE IL MODELLO CONTRATTUALE PENSANDO ALLA REALTA' DEL TERZIARIO"
Rivolta: “integrare il modello contrattuale pensando alle esigenze del terziario”
Parte il confronto tra sindacati e Confcommercio sulla riforma del modello contrattuale.
Obiettivo, allargare il consenso già registrato sulle linee guida tra Cisl, Uil e Confindustria alla confederazione di Piazza Belli che è intenzionata, su un documento a cui guarda con qualche cautela, a dare corso ad un vero e proprio negoziato per mettere a punto quelle “integrazioni” necessarie a rendere più aderente, alla variegata realtà dei servizi, il futuro modello contrattuale. Secondo il presidente della Commissione Lavoro, Francesco Rivolta, “le linee guida sono sicuramente un documento interessante e valido ma sono nate per aderire al mondo industriale e non al mondo dei servizi che ha le sue specificità. Lavorare su un documento nato per l'industria e' dunque impossibile. Bisognerà prevedere quindi delle integrazioni all'impianto che valgano per il nostro settore”. Rivolta apprezza il meccanismo previsionale di rilevazione dell'inflazione e il sistema di raffreddamento dei conflitti previsti nel documento ma prende le distanze dall'estensione della contrattazione di secondo livello. “Parlare di contrattazione aziendale dentro un mondo così variegato – ha aggiunto Rivolta - che va dal negozio con due dipendenti all'impresa con diecimila lavoratori, non è facile. “La rilevazione della produttività è differente da quella industriale. Servono altri parametri che non una soluzione pasticciata con le esigenze dell'industria”. “Senza contare, ha precisato Rivolta - che, mentre il contratto nazionale coinvolge oltre due milioni di lavoratori, la contrattazione aziendale e' svolta solo dal 10% delle imprese”. C'e' poi da analizzare anche il paragrafo del welfare contrattuale sui cui il commercio è intenzionato a dire la sua. Un documento su cui lavorare, dunque, come proporrà Confcommercio ai sindacati chiedendo la costituzione di una commissione tecnica che in tempi brevi definisca le integrazioni al documento. Rivolta appare comunque ottimista sulla possibilità di arrivare ad una intesa. I tempi però saranno quelli dovuti, nessuna accelerazione anche se l'obiettivo generale appare quello di chiudere la partita sulla riforma tra datori di lavoro e sindacati entro il 30 ottobre per poi affrontare il confronto con il governo. “E' da tempo che avevamo chiesto di partecipare al confronto. Ora non si tratta di aggiungere semplicemente un posto a tavola. D'altra parte Confindustria ci ha messo sei mesi per arrivare alle linee guida”.