1) SANGALLI: "COMPLETARE LA RIFORMA DEL FEDERALISMO FISCALE"

1) SANGALLI: "COMPLETARE LA RIFORMA DEL FEDERALISMO FISCALE"

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15 marzo 2009
Sangalli: “Completare la riforma del federalismo fiscale”

Sangalli: “Completare la riforma del federalismo fiscale”

 

Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha aperto i lavori dell’ultima giornata del forum di Cernobbio dedicata al tema del federalismo fiscale. “Alcune riforme strutturali vanno completate presto e bene. Quella del federalismo fiscale, innanzitutto. Una riforma che il presidente della Repubblica ha giudicato ineludibile e che sarebbe proficuo interpretare, nei fatti, come una doppia riforma, contestualizzandola con quella, altrettanto ineludibile, della spesa pubblica e della spesa sociale”. “Certamente – ha aggiunto Sangalli - oggi siamo ancora di fronte a principi di delega, allo scheletro del federalismo fiscale, come ha detto il ministro Calderoli. E, di qui in avanti, lo scheletro dovrà essere riempito con muscoli e tessuti, con la sostanza delle cifre e dei decreti delegati”. “Comunque – ha osservato il presidente di Confcommercio - lo scheletro c’è. Ed è stato messo in piedi con il consenso di regioni ed enti locali, sulla base del comune riconoscimento della necessità di un saldo principio di responsabilità. Responsabilità nell’esercizio dell’autonomia impositiva e dell’autonomia di spesa; responsabilità in una perequazione tra territori “forti” e territori “deboli”, non più fondata sulla meccanica registrazione dei livelli storici di spesa, ma sui costi standard per le prestazioni essenziali; e, soprattutto, responsabilità nella cooperazione tra tutti i livelli istituzionali per contribuire al contenimento e alla riduzione della pressione fiscale complessiva”. Per Sangalli però bisogna affiancare al federalismo fiscale “una seria riforma della finanza locale. Vale a dire, un’incisiva opera di semplificazione e snellimento di adempimenti e procedure: minori costi nell’applicazione dei tributi locali, maggiore efficienza nella loro gestione, a vantaggio delle comunità locali e delle imprese che le sorreggono. Certamente, per quello che ci riguarda, faremo del nostro meglio per dare sostanza a quei principi di sussidiarietà che vengono riconfermati nella riforma in discussione. E, quindi, avremo anche tanto da proporre, visto che questo processo, per esempio, si incrocerà con la territorializzazione degli Studi di settore e con il nostro ruolo in seno agli Osservatori regionali sugli studi medesimi”. Su questo punto il presidente di Confcommercio ha assicurato l’impegno della Confederazione. “Faremo il meglio che potremo. Perché non abbiamo mai smesso un attimo di credere alla possibilità di costruire un fisco più equo, fatto di trasparenza e reciproco rispetto tra cittadini e Pubblica Amministrazione. A tutela di tutti, non soltanto dei cittadini che hanno scelto di fare impresa. Non distraiamoci da questo alto traguardo. Non snaturiamo la portata dell’opera consentendo, ad esempio, che il federalismo fiscale si traduca in accelerazioni localistiche nella gestione disinvolta della leva fiscale”. “Noi puntiamo molto, sin d’ora – ha specificato Sangalli - sulla riforma del fisco decentrato, pur sapendo che lo sfondo di questa scena è ancora in costruzione e che sarà compiuto solo quando vedrà la luce la controparte istituzionale della riforma: quella del bicameralismo. Qui si valuterà la volontà vera delle pubbliche amministrazioni di sapersi riformare ed adeguare al nuovo. Una volontà di “nuovo” che noi, però, nel frattempo, già percepiamo chiaramente. E che ha prodotto risultati apprezzabili anche su un altro fronte per noi particolarmente “caldo”: quello della semplificazione e del miglioramento dei rapporti tra Pubblica Amministrazione e imprese”. “A cominciare – ha aggiunto - dal rilancio dell’esperienza degli Sportelli Unici per le attività produttive, contrassegnati da una più forte collaborazione tra amministrazioni pubbliche, sistema camerale ed Associazioni delle imprese. Per proseguire con il ruolo importante che sono convinto potrà essere svolto dalle Agenzie per le imprese, promosse anche dalle Associazioni imprenditoriali. A queste Agenzie, infatti, potranno essere delegate funzioni amministrative non discrezionali, accelerando i tempi dei procedimenti e snellendo le attività della funzione pubblica. Con la logica, insomma, di quella sussidiarietà orizzontale che significa cooperazione tra iniziativa organizzata dei privati e Pubblica Amministrazione”. “Un modo, anche questo – ha concluso Sangalli - per essere più vicini alle ragioni e alle aspettative delle imprese”.

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