Sangalli: “serve una politica per pmi e servizi”

I lavori della Conferenza sono stati aperti dal presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, che ha sottolineato come ci siano “vari fattori alla base del ritardo che separa l’area di più grande e duratura tradizione culturale, filosofica, politica, religiosa al mondo dai livelli di sviluppo e crescita raggiunti dai paesi vicini e dall’Europa continentale”. In ogni caso, si tratta di un divario ancora troppo elevato, se si pensa che lo scarto del Pil per abitante tra le due sponde del Mediterraneo “è di almeno 1 a 10, e negli ultimi anni si è accentuato”. E tuttavia, ha sottolineato Sangalli, “nonostante il tempo abbia messo a nudo limiti e fragilità del Partenariato euro-mediterraneo, che hanno costretto a interventi correttivi e hanno rallentato la realizzazione degli obiettivi prefissati, l’integrazione regionale sembra ormai un processo irreversibile e inarrestabile”. Per la sponda Sud resta ancora molto da fare soprattutto “in termini di diversificazione e irrobustimento delle economie, di sviluppo delle infrastrutture, di attrazione di capitali e investimenti, di efficienza della pubblica amministrazione, di crescita della competitività internazionale”. In questo contesto, il mondo delle piccole e medie imprese e il terziario in generale possono fare molto. “Ecco quindi – ha evidenziato il presidente di Confcommercio - l’importanza di mettere in moto anche per il Mediterraneo una vera e propria politica a favore dei servizi e delle pmi che in un mondo globalizzato  faticano a trovare una propria collocazione sul mercato”.  “Anche attraverso forme di collaborazione tra le nostre organizzazioni imprenditoriali, come quelle avviate all’interno di Euro-Med TDS – ha concluso Sangalli - si possono attivare meccanismi virtuosi nei Paesi della sponda Sud per la modernizzazione delle economie, per una maggiore apertura agli scambi, per la liberalizzazione dei mercati, per favorire i processi di internazionalizzazione delle imprese”.