1) Sangalli: "un accordo per sospingere innovazione e produttività"

1) Sangalli: "un accordo per sospingere innovazione e produttività"

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29 luglio 2010
Pubblichiamo di seguito il testo dell’intervento di Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio e rete Imprese Italia, in occa

Pubblichiamo di seguito il testo dell’intervento di Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio e rete Imprese Italia, in occasione della firma del Protocollo d’intesa per l’utilizzo della posta elettronica certificata per le comunicazioni con la Pubblica Amministrazione.

 

In una fase di ancora difficile transizione, condividiamo tutti la necessità di fare ogni sforzo per accelerare ed irrobustire la dinamica del ritorno alla crescita.

Lo possiamo fare, d’altra parte, perché il Paese ha mostrato di avere, anche alla prova della crisi, qualche buon fondamentale e perché, anche con l’ultima manovra, si è scelto di procedere con una sobria politica di bilancio, essenziale per le prospettive dei nostri conti pubblici.

Dunque, per dirla in estrema sintesi, il tema del giorno è come costruire più crescita senza gravare sulla finanza pubblica.

Ecco, io penso che il protocollo d’intesa che Rete Imprese Italia – l’Associazione interconfederale promossa da Confcommercio, Confartigianato, CNA, Confesercenti e Casartigiani – oggi sottoscrive con il Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione, l’amico Professor Renato Brunetta, sia un concreto esempio di come possa essere perseguito l’obiettivo di una maggiore crescita non necessariamente sostenuta da interventi a carico della finanza pubblica.

L’obiettivo del protocollo è, infatti, la diffusione dell’utilizzo della posta elettronica certificata presso quella platea di piccole e medie imprese, presso quell’impresa diffusa che costituisce l’architrave portante del sistema produttivo del nostro Paese.

Operativamente, verranno dunque perfezionati, in riferimento all’obiettivo del protocollo, specifici accordi con i principali partners tecnologici presenti nel mercato, al fine di offrire alle oltre 2,5 milioni di imprese associate alle nostre Confederazioni la possibilità di accedere alla PEC secondo standard di servizio di qualità ed a condizioni davvero vantaggiose.

Si tratta, dunque, di un accordo con cui si intende sospingere innovazione, e conseguentemente produttività, nella funzione pubblica e nelle imprese, facendo particolarmente leva sull’innovazione, tecnologica ed organizzativa, del loro sistema di relazioni.

Insomma, è la conferma del fatto che l’innovazione del modo di lavorare della funzione pubblica è un potente fattore di innovazione dell’intero sistema Paese.

Innovare per semplificare adempimenti e relazioni, liberando così le energie imprenditoriali del Paese, posto che – come è noto – è stimato in circa 1 punto di Pil il costo della “tassa della burocrazia” a carico delle imprese.

Innovare per incrementare la produttività della funzione pubblica, posto che – come è altrettanto noto – è stimato in circa 2 punti di Pil un recupero di efficienza del 10% della pubblica amministrazione.

Innovare e semplificare per mettere in campo un modello di relazioni tra pubblico e privato sempre più collaborativo, sempre più cooperativo.

Un modello, insomma, in cui la qualità dell’operato della funzione pubblica, la qualità delle relazioni tra pubbliche amministrazioni ed iniziativa privata, emerge come fattore strategico per il perseguimento di più crescita, di più occupazione, di più sviluppo.

Un modello – aggiungo – particolarmente rilevante nella costruzione di un federalismo necessariamente procompetitivo, che sappia archiviare definitivamente la stagione della proliferazione dei centri di competenza e dei conflitti di competenza.

Trovo, ancora, davvero importante che questa intesa sia specificamente dedicata alle piccole e medie imprese ed all’impresa diffusa.

Perché queste imprese costituiscono – come prima ricordavo – larghissima parte del tessuto produttivo del Paese.

Ma anche perché l’accordo dice di un’attenzione politica ad esse dedicata, coerentemente con l’impostazione dello Small Business Act europeo fatto proprio anche dal nostro Paese.

Un’attenzione dedicata per sostenerne competività e spinta alla crescita, proprio a partire dal terreno essenziale dell’innovazione, lievito potente di maggiore produttività.

Ecco, per l’insieme di queste ragioni, Rete Imprese Italia è particolarmente lieta della stipula di questo protocollo d’intesa.

Perché l’obiettivo costitutivo di Rete Imprese Italia è quello di modernizzare la rappresentanza delle imprese per contribuire alla modernizzazione dell’economia e della società italiana.

Oggi, con la stipula del protocollo, facciamo concretamente un bel passo in avanti in questa direzione.

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