1) Tremonti: "Serve una manovra molto forte"

1) Tremonti: "Serve una manovra molto forte"

Il ministro dell'Economia davanti alle Commissioni Bilancio e Affari Costituzionali di Camera e Senato. "Per raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013 manovra molto forte quest'anno e l'anno successivo". Nel pomeriggio incontro Berlusconi-Napolitano.

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11 agosto 2011

Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ha illustrato la strategia del governo per uscire dalla crisi davanti alle Commissioni Bilancio e Affari costituzionali di Camera e Senato. "La crisi - ha detto Tremonti -ha preso un corso diverso, non ancora finito e non facile da prevedere nella sua dinamica". Ricette? Eccole. Sulla riforma dell'articolo 81 della Costituzione (che disciplina le regole del bilancio dello Stato), Tremonti ha evidenziato che "non costituisce un caso di successo e va cambiato anche perché c'è un vincolo europeo. Ora abbiamo il terzo quarto debito pubblico nel mondo la situazione del debito pubblico italiano e' oggettivamente straordinaria". "Per questo - ha aggiunto il ministro - l'introduzione del vincolo obbligatorio del pareggio di bilancio è "necessaria". Una scelta che segna "la fine di un'epoca nella quale l'Occidente poteva piazzare titoli ai valori che voleva". Oggi viviamo in un' epoca, continua il ministro, "che costringe a scelte di maggior rigore: non puoi spendere più di quello che prendi soprattutto se con riluttanza prendono i tuoi titoli". Un lavoro che necessita "di uno spirito costituente" e un "disarmo unilaterale". Partendo dalla proposta di riforma dell'articolo 81 dell'ex parlamentare del Pd Nicola Rossi. Il ministro, poi, torna a legarel'accelerazione della crisi al brusco cambiamento delle mosse del governo. Passato dal voto della Camera sul decreto che poneva il pareggio di bilancio al 2014 - a metà luglio - alla necessità di correre ai ripari in tempi brevissimi: "Da allora l' intensificazione verticale della crisi, l'anticipo del pareggio di bilancio (dal 2014 al 2013) e le richieste delle parti sociali hanno modificato il corso delle nostre attività. Per questo dobbiamo fare una manovra molto forte sul 2012 e 2013". Sul lato della crescita, continua il ministro, serve "la piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali, dei servizi professionali e la privatizzazione su larga scala dei servizi locali". Inoltre il governo ipotizza di "accorpare sulle domeniche le festività" e si dice disponbile ad un intervento sulle rendite. Ovvero più tasse sui titoli: "Fermi i titoli di Stato, prevediamo una riduzione della tassazione della raccolta postale che è al 27%, mentrev tutti i titoli finanziari verrebbero tassati dal 12,5% al 20%". Tra le ipotesi allo studio figurano interventi sulle pensioni di anzianità e su quelle delle donne nel settore privato (che, nella maggioranza, la Lega osteggia). Per il mercato del lavoro l'ipotesi da mettere in campo è "una spinta alla contrattazione a livello aziendale, con il superamento del sistema centrale rigido" ma anche "il licenziamento del personale compensato con meccanismi di assicurazione più felici", una sorta di "diritto di licenziare" annuncia Tremonti. Che rivela come tra i suggerimenti all'Italia formulati dalla Bce c'è anche la riduzione degli stipendi nel pubblico impiego. Solo un accenno al taglio dei costi della politica: "Dobbiamo intervenire perchè ci sono eccessi". Al momento l'unico punto fermo sembra essere la decisione del governo di convocare un consiglio dei ministri la prossima settimana per varare un decreto con gli interventi per anticipare il pareggio di bilancio al 2013. Le ipotesi sono tante. A partire da un'eurotassa per i redditi al di sopra dei 60-100mila euro. Le più contestate sia dai sindacati che da alcune parti della stessa maggioranza sono l'eventuale nuova stretta sulle pensioni e l'introduzione della tassa patrimoniale ("roba di sinistra" per Berlusconi e Bossi). Si parla poi dell'aliquota unica al 20% sulle rendite finanziarie con l'esclusione dei titoli di stato.

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