2) LE PMI ALLA SFIDA DELL'INVESTIMENTO TECNOLOGICO

2) LE PMI ALLA SFIDA DELL'INVESTIMENTO TECNOLOGICO

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14 marzo 2009
Le Pmi alla sfida dell’investimento energetico

Le Pmi alla sfida dell’investimento energetico

 

La sessione pomeridiana del secondo giorno del Forum è stata dedicata al tema dell’energia. Dopo gli interventi di Philip Verleger, economista energetico dell’università di Calgary e di Sheikh Samir Mirdad, presidente e Ceo della Linx Investments di Dubai, è stata la volta del presidente dell’Enea, Luigi Paganetto: “la crisi morde sulle Pmi ed è necessario riflettere sulle prospettive che può dare l’energia. Credo sia chiaro che innovazione e cambiamento tecnologico possano essere un punto di riferimento forte per questo periodo”. “Usciamo – ha proseguito da quello che è stato definito il ciclo tecnologico, ora si è messa in moto una forte competizione sulle tecnologie energetiche. Se c’è stato un ciclo Ict, ci può essere un ciclo Et”.

Successivamente ha preso la parola il deputato dell’Udc, Bruno Tabacci: “non c’è dubbio che ci sia un nesso tra crescita economica e disponibilità energetica. Il trascinamento verso l’alto della domanda di energia sarà dovuto alla richiesta di mobilità e a quella dell’elettricità. Se i cinesi decidessero di consumare come gli americani è ovvio che lo sbilanciamento sarebbe clamoroso”. “In Italia – ha proseguito - dobbiamo fare una riflessione precisa. Abbiamo detto no al nucleare e compriamo l’energia nucleare dei francesi, siamo passati dalla dipendenza dal petrolio a quella dal gas”. “Il tema dell’energia – ha concluso - è esemplificativo per dimostrare il ritardo etico morale di questo Paese”.

A chiudere la sessione c’è stato l’intervento del presidente dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, Alessandro Ortis: “è evidente che il tema dell’energia è rilevante, per tutti i campi della nostra vita. Dobbiamo avere a mente che il costo della bolletta di casa dipende da quello che succede nel mondo e dunque, per comprendere a fondo il problema, dobbiamo avere una visione complessiva”. “Siamo di fronte  - ha proseguito – ad una domanda che crescerà. C’è una fame crescente di energia ma bisogna saperla coniugarla con lo sviluppo sostenibile”. “L’energia può essere una delle cause della crisi, ma può al tempo stesso rappresentare– ha concluso Ortis – una leva per far ripartire la crescita”.   

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