2) Le reazioni di imprese e sindacati

2) Le reazioni di imprese e sindacati

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22 ottobre 2009
Condividiamo che l’Irap vada ridotta e in prospettiva eliminata

Condividiamo che l’Irap vada ridotta e in prospettiva eliminata. Questa è la richiesta di sempre di Confindustria”. Viale dell'Astronomia commenta così in una nota la proposta avanzata dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi e chiede subito l'apertura di un tavolo di confronto con le parti sociali. Secondo gli industriali, “è particolarmente urgente e importante in questo momento di difficoltà per le nostre imprese. Ci auguriamo che si passi rapidamente dalle parole ai fatti. Siamo pronti ad avviare immediatamente un confronto con il governo e le altre parti sociali per individuare le modalità di attuazione di questa misura”. Per il presidente di Confesercenti, Marco Venturi, la cosa è allettante, se fosse possibile. La giudichiamo molto positivamente ma vogliamo capire come si fa a reperire le risorse”. “Si tratta - ha detto Venturi a margine dell'assemblea della Cna - di circa 30 miliardi di euro che equivalgono a 8 miliardi l'anno circa. Insomma, vorremmo capire dove si trovano le risorse e con quali passaggi si abolisce l’Irap, una cosa che chiediamo da sempre e per questo sarebbe un risultato eccellente”. Meno “entusiasta” dell’annuncio del premier sul progressivo taglio dell’Irap è il segretario generale di Confartigianato, Cesare Fumagalli che spiega, in sostanza, che la misura non riguarderebbe direttamente le piccole imprese e che potrebbero riesplodere, in conseguenza dell’abolizione, le tasse prima raccolte nell'imposta regionale sulle attività produttive. “La pressione fiscale sulle piccole imprese infatti – ha detto Fumagalli - non deriva dall’Irap, il cui gettito riguarda per 20 dei 28 miliardi totali, le prime 110 mila società di capitali del paese. Il gettito Irap delle piccole e medie imprese è molto modesto”. Il presidente della Cna, Ivan Malavasi, ha invece sottolineato che “bisogna finirla on un fisco che punisce impresa e lavoro, che privilegia le rendite finanziarie, che  continua, a dispetto delle promesse, a far pagare alle imprese un’Irap sempre più percepita come tassa sul lavoro e sugli interessi passivi. Un fisco che, con gli studi di settore, fatica a rivedere al ribasso le proprie pretese nei confronti delle piccole imprese anche quando la crisi riduce i ricavi e  azzera i profitti. Un fisco che ciclicamente ricorre a forme di  condono su redditi e capitali sfuggiti all’accertamento”.

 

Alleggerire la pressione fiscale dei lavoratori dipendenti e dei pensionati. E’ quanto torna a chiedere il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, secondo cui solo successivamente si potrebbe pensare ad un intervento sull'Irap, come prospettato dal premier Silvio Berlusconi. “Il primo atto da fare è la riduzione delle tasse a lavoratori e pensionati, lo impone l’equità e la condizione dei consumi nel Paese - ha dichiarato Epifani - dopo si può affrontare anche quello che riguarda le imprese”. Il leader della Cgil ha ricordato che, secondo una ricerca dell'Ires, negli ultimi trent'anni “l’effetto del drenaggio fiscale ha portato via ad ogni lavoratore dipendente 240 euro netti al mese”, il fisco si e' quindi “preso una parte consistente del reddito dei lavoratori”. Commentando le dichiarazioni del Presidente del consiglio Silvio Berlusconi relative all'ipotesi di abolire l’Irap, il leader della Cisl Raffaele Bonanni, ha sottolineato che, “se da un lato è opportuno pensare a una rimodulazione dell’Irap per aiutare le imprese, è altrettanto urgente ipotizzare un taglio delle tasse per i lavoratori ed i pensionati per sostenere i redditi ed i consumi che oggi sono praticamente fermi. Questa è una richiesta impegnativa che le parti sociali debbono formulare insieme, rivolgendosi al governo per ottenere una sensibile diminuzione fiscale su tutto il sistema produttivo”. Infine, secondo il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti, “la riduzione della pressione fiscale sul lavoro è l'unico modo per sostenere la ripresa economica e produttiva del Paese”.”Oggi la priorità – ha detto Proietti – è ridurre le tasse a lavoratori dipendenti e pensionati. La Uil si aspetta dal Governo un'iniziativa in tale direzione già nell'annunciato emendamento alla Finanziaria in discussione in Parlamento, attraverso la detassazione delle prossime tredicesime e l'aumento delle detrazioni”.

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