3) CONSUMI IN CALO FINO AL 2010
3) CONSUMI IN CALO FINO AL 2010
I consumi delle famiglie - var. % in termini reali |
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| 2008 | 2009 | 2010 | |
alimentari e bevande | -1,2 | 0,0 | -0,2 | |
Vestiario e calzature | -0,5 | -0,6 | -0,8 | |
Abitazione e durevoli casa | -0,5 | 0,0 | -0,1 | |
Trasporti, Comunicazioni e altro | -0,8 | -0,6 | -0,4 | |
Ricreazione, tempo libero e consumi fuori casa | -0,5 | -1,4 | -2,0 | |
| -0,7 | -0,5 | -0,6 | |
Spesa delle famiglie | -0,5 | -0,5 | -0,4 |
Commento
Una crisi da non sottovalutare
La crisi italiana non è come le altre; semplicemente perché c’era prima e non ha quindi nulla – o quasi – a che vedere con la congiuntura dei mercati internazionali. Certo, gli eventi di questi mesi enfatizzano le nostre strutturali debolezze, tutte ma proprio tutte italiane.
Detto in altri termini: quando gli altri ricominceranno a crescere noi continueremo a barcamenarci con le variazioni decimali di Pil e consumi, come accade da 20 anni a questa parte e in particolare dagli anni 2000.
Per ciò che riguarda i consumi, non ci saranno dei crolli (la cosiddetta crisi a V) ma patiremo una crisi più lunga (una crisi a U).
Nell’anno in corso male gli alimentari che poi si ridurranno poco grazie al rientro dell’inflazione. Gli aspetti più problematici riguardano abbigliamento e calzature, alberghi, bar, ristoranti e spese per il tempo libero. Per questi è possibile che il peggio debba ancora venire.