3) PAOLETTI: "SOTTOSTIMATA LA CAPACITÀ DEL TERZIARIO DI MERCATO"

3) PAOLETTI: "SOTTOSTIMATA LA CAPACITÀ DEL TERZIARIO DI MERCATO"

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19 novembre 2008
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Paoletti: “sottostimata la capacità del terziario di mercato”

 

Anche il presidente di Euro-Med TDS, Antonio Paoletti, ha sottolineato che “in tempi di economia in recessione, di crisi finanziaria globale, di avvisaglia di licenziamenti e contrazione dei consumi, chiederci cosa il terziario di mercato possa fare all’interno delle dinamiche euro-mediterranee, significa spostare in modo abbastanza radicale il punto di osservazione dal quale tradizionalmente si guarda alle vicende dell’economia internazionale e in particolare di quella europea”. La Carta di Barcellona, evocata nel titolo della Conferenza, ha infatti “completamente sottostimato la capacità del terziario di mercato di contribuire allo sviluppo del Mediterraneo e all’incremento dei rapporti tra le due sponde del nostro mare”. “Se – ha continuato Paoletti - si fosse stati più rispettosi delle tradizioni e delle capacità economiche e sociali di questa parte del mondo, ad esempio potenziando il terziario di mercato e il commercio anche valorizzando un’agricoltura e un turismo compatibili invece di lasciarlo nello stato di arretratezza che lo ha condotto ad essere troppo spesso preda di ambizioni multinazionali e di fallimenti altrimenti evitabili, oggi la regione mediterranea avrebbe ben altra situazione di sviluppo e di crescita”. Tanto più se si tiene conto che “le forme soft di economia, come è il caso dei servizi, sono, con poche eccezioni, ecocompatibili e comunque sostenibili anche da un bacino come quello Mediterraneo, fortemente stressato dallo sfruttamento industriale e agricolo di decenni”. “Il Mediterraneo – ha concluso Paoletti - è la nostra Nuova Frontiera. E lo è tanto più perché siamo in recessione, e abbiamo bisogno di rapportarci in modo nuovo con chi ci fornisce energia, mano d’opera, prodotti della terra, turismo, patrimonio culturale e storico. Il terziario europeo e quello mediterraneo da dieci anni sono insieme nella nostra organizzazione per ragionare su questo modello di sviluppo. E’ mio augurio che il poco che abbiamo seminato, possa, nel secondo decennio della nostra esistenza, generare progetti effettivi di sviluppo, per l’arricchimento delle nostre popolazioni, per la pace e la collaborazione tra i nostri popoli”.

 

 

 

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