4) Fmi: Italia attenta al debito, tagliare spesa e salari della P.A.

4) Fmi: Italia attenta al debito, tagliare spesa e salari della P.A.

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25 maggio 2010
I peggiori effetti della crisi per l’economia italiana sono passati, ma l’Italia è un Paese che si porta dietro grandi problem

I peggiori effetti della crisi per l’economia italiana sono passati, ma l’Italia è un Paese che si porta dietro grandi problemi strutturali e la ripresa, seppure avviata, sarà comunque “modesta”. Per questo, anche se il governo ha reagito con misure appropriate all’emergenza, si trova a far fronte a un debito pubblico destinato a salire anche oltre il 125% ed è perciò costretto a mantenere una ferrea disciplina sul fronte dei conti pubblici.Sono questi i capisaldi dell’analisi del Fondo Monetario Internazionale, che chiede all’Italia innanzitutto un consolidamento delle finanze pubbliche basato sul taglio della spesa, con un occhio particolare al contenimento dei salari degli statali. E non manca di ricordare che i prossimi anni costituiranno una “importante opportunità” per mettere a punto un programma di riforme strutturali, in primis un nuovo intervento sul lavoro e uno sulla previdenza per innalzare l’età della pensione.

A un paio di mesi della missione del team degli economisti di Washington tra Roma e Milano, il Fondo Monetario si appresa ad approvare e pubblicare il rapporto sull’Italia, nel quale le principali previsioni economiche sono sostanzialmente confermate rispetto alle più recenti stime. Così il Pil 2010 è previsto mantenersi attorno al +0,8%, mentre quello del 2011 dovrebbe crescere dell’1,2%. Ma fonti del Tesoro fanno sapere che le stime del Fmi sono destinate a migliorare. Il rapporto infatti è ancora un preliminare e non tiene conto dei recenti sviluppi, tra cui dei dati del primo trimestre 2010, che ha segnato un aumento della crescita, e della revisione della crescita del quarto trimestre 2009.

Il Fondo rileva che il peggio è passato, ma sostiene che “restano alcune vulnerabilità chiave”. Se infatti l’elevato risparmio delle famiglie, il basso indebitamento del settore privato e la sostanziale salute del sistema finanziario rappresentano un elemento di forza, il pesante debito pubblico e le deludenti performance di crescita possono rappresentare un punto debole anche di fronte a eventuali shock futuri.

Il Fmi chiede dunque di mantenere la disciplina fiscale, innalzare il tasso di crescita di lungo periodo e ridurre il peso del debito. Anche perché il debito salirà quest’anno al 118,6%, al 120,5% il prossimo e al 121,6% nel 2012. Il Fondo approva poi l’obiettivo di ridurre il deficit sotto il 3% entro il 2012, ma ritiene che l’aggiustamento fiscale del Governo si basi su stime di crescita troppo ottimistiche. Il deficit infatti, secondo il Fmi, scenderà nel 2010 al 5,2% per poi restare ancorato al 4,9% nel 2011 e 2012.

 

 

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