6) AGENTI MARITTIMI VENETO: L'ECONOMIA DEL MARE VALE 9 MILIARDI DI EURO

6) AGENTI MARITTIMI VENETO: L'ECONOMIA DEL MARE VALE 9 MILIARDI DI EURO

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26 febbraio 2009
Agenti Marittimi Veneto: l’economia del mare vale 9 miliardi di euro

Agenti Marittimi Veneto: l’economia del mare vale 9 miliardi di euro

 

In occasione dell’Assemblea generale 2009 Confcommercio Unione Venezia, l’Associazione Agenti Raccomandatari  e Mediatori Marittimi del Veneto ha reso noti alcuni dati sul peso dell’Economia del Mare Veneta. Nel 2008 il settore, che occupa oltre undicimila addetti, ha movimentato oltre 30 milioni di tonnellate di merci. Le navi (mercantili e da crociera) approdate nei porti di Venezia, Chioggia e Porto Levante sono state oltre 5mila per 11mila operazioni, mentre i passeggeri sbarcati nel solo porto di Venezia sono stati oltre 1,5 milioni.  Il valore complessivo dell’economia del mare (cioè transitata per i porti veneti) e di oltre 9miliardi di euro (pari a oltre il 5% del Pil Veneto uguale a 140 miliardi di euro), mentre la ricaduta economica sul territorio è di circa 430milioni di euro. “Si tratta di un settore strategico per l’economia regionale – ha dichiarato Emilio Gamba, presidente dell’Associazione Agenti Raccomandatari e Mediatori Marittimi  del Veneto - che può crescere ancora di più e fungere da moltiplicatore dell’economia, se si agisce sulle infrastrutture. Dopo il Passante di Mestre abbiamo bisogno di un adeguamento delle strade secondarie, di una riconversione dell’area di Marghera e di un deciso potenziamento dell’Interporto. Speriamo che le Istituzioni, spinte dalle forze produttive del territorio, possano agire per un veloce miglioramento della situazione attuale.

 Filippo Gallo, presidente Federagenti, la Federazione Nazionale degli Agenti Marittimi ha dalla sua dichiarato: “Siamo in una situazione difficile a livello mondiale che purtroppo viene amplificata in Veneto e in tutt’Italia da un forte gap infrastrutturale: porti, ferrovie, snodi intermodali, strade ed autostrade, dogane che non sono competitive e rischiano di metterci in grande difficoltà oggi e fuori gioco domani, nei confronti dei nostri competitors che ci hanno lanciato una forte sfida".

 “Il Mediterraneo e quindi anche l’Adriatico – ha continuato Gallo- saranno campi di battaglia aspri, ed è proprio in un momento di crisi come questo che dobbiamo giocare le nostre carte e porci come interlocutori seri di fronte a quell’immenso bacino che è il trasporto merci in generale. Ci auspichiamo quindi, che i nostri decisori comprendano appieno che le spese in ambito marittimo e infrastrutturale rappresentino investimenti motivati e concreti che porteranno ritorni e  ricchezza a tutto quel tessuto sociale che vive di mare, ed al Paese stesso".

 

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