A Cinisello ennesima rapina finita nel sangue

A Cinisello ennesima rapina finita nel sangue

Durante una rapina nel suo negozio, il gioielliere Remigio Radolli ha sparato ferendo gravemente il malvivente. Confcommercio: "la vittima è il gioielliere, che non venga messo sul banco degli imputati".

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16 aprile 2009
A Cinisello ennesima rapina finita nel sangue

A Cinisello ennesima rapina finita nel sangue

 

Si trova ricoverato al pronto soccorso dell’ospedale Bassini a Cinisello Balsamo (Milano) Remigio Radolli, di 59 anni, il gioielliere che stamani, durante una rapina nel suo negozio, ha sparato ferendo gravemente il rapinatore. Il negoziante , che è stato aggredito e colpito con il calcio di una pistola, ha riportato una estesa ferita lacero-contusa al capo, che gli ha comportato una vistosa emorragia.

“Piena solidarietà a Remigio Radolli, che ha reagito innanzitutto ad una aggressione violenta ed efferata, oltre che ad una rapina. Ricordiamoci che è il gioielliere la vittima e che non deve essere messo sul banco degli imputati”: questo il commento di Luca Squeri, presidente della Commissione Sicurezza e Legalità di Confcommercio e Responsabile dell’Unione del Commercio di Milano delle politiche per la Sicurezza.

“Anche se il nostro consiglio in questi casi è sempre quello di non armarsi e di non reagire - prosegue il rappresentante di Confcommercio - ricordiamo che è legittimo detenere armi per difesa personale, così come è comprensibile una reazione altamente emotiva di fronte alla drammaticità del contesto”.

“Bisogna trovarsi nei panni di chi subisce una rapina, magari violenta, come in questo caso, per giudicare: è questo lo sforzo che mi auguro faccia la magistratura”, conclude Squeri.

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