A L'Aquila ferme otto aziende su dieci

A L'Aquila ferme otto aziende su dieci

La Confcommercio provinciale replica alle parole del presidente della locale Camera di Commercio, secondo il quale il 70 per cento delle imprese che operano nel "cratere" avrebbe ripreso l'attività.

DateFormat

5 agosto 2009
COMMERCIO TURISMO SERVIZI P

“Dichiarazione singolare e non condivisibile. Per rendere più chiaro il quadro della situazione basti riflettere su un dato incontrovertibile: solo nella zona rossa del capoluogo circa 300 aziende del terziario non solo non sono in condizione di riaprire le saracinesche, ma non possono neanche accedere alle proprie attività se non scortati dai Vigili del Fuoco che ringraziamo ancora una volta per la loro disponibilità, il loro senso del dovere e la sensibilità umana dimostrata in questi mesi di durissimo lavoro”. E’ la replica di Confcommercio L’Aquila alle parole del presidente della locale Camera di Commercio, secondo il quale il 70 per cento delle imprese che operano nel “cratere” avrebbero ripreso l’attività.

“Siamo pertanto costretti – continua l’Associazione - a rettificare le dichiarazioni del presidente Rainaldi che, purtroppo, non corrispondono alla dura realtà di un intero settore economico che ancora oggi è per un abbondante 80% impossibilitato a riprendere la propria attività. Concordiamo invece sull’esigenza di tornare a spingere sull’istituzione della Zona Franca che Confcommercio, per prima, ha richiesto.

Così come affermammo all’epoca, ribadiamo che il riconoscimento della zona franca è il presupposto fondamentale per il rilancio di un contesto economico e sociale disastrato che con le sole proprie forze non è assolutamente in condizione di riprendere il cammino del rilancio e dello sviluppo”.

 

 

 

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca