A maggio consumi ancora deboli

A maggio consumi ancora deboli

L'Indicatore dei Consumi Confcommercio è sceso dell'1,1 per cento in termini tendenziali. Pesa il forte calo delle vendite di auto e moto. Bene le spese per Ict, tempo libero e benessere personale. Dato congiunturale in leggero aumento (+0,1 per cento).

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6 luglio 2010
A maggio l’Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) è sceso dell’1,1% in termini tendenziali, confermando la tendenza al rid

A maggio l’Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) è sceso dell’1,1% in termini tendenziali, confermando la tendenza al ridimensionamento della domanda emersa già ad aprile. Il dato, suggerisce comunque l’Ufficio Studi di Confcommercio, va comunque letto con estrema cautela considerando l’aumento, anche se contenuto (0,1%), del dato congiunturale e l’effetto statistico determinato dalla fine degli incentivi all’acquisto di autovetture. La dinamica tendenziale dell’ICC riflette una riduzione dei volumi acquistati dalle famiglie per i beni (-1,6%) e un moderato aumento della domanda di servizi (+0,5%). I prezzi dei beni e servizi che compongono l’ICC sono aumentati di meno rispetto a quanto registrato ad aprile (+0,4% contro +1%).

La domanda per beni e servizi ricreativi è cresciuta dell’1,5%, proseguendo nel trend di crescita che prosegue ormai da dicembre dello scorso anno, grazie soprattutto alle dinamiche registrate dai concorsi e pronostici, dai prodotti audio-visivi e dai servizi ricreativi.

La domanda per i servizi di ristorazione e d’alloggio ha evidenziato una flessione dello 0,8% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, confermando una tendenza alla riduzione della spesa

Anche a maggio 2010 i consumi per beni e servizi per la mobilità hanno registrato una decisa diminuzione in termini tendenziali (-15,4%) per il venir meno degli incentivi sulla domanda di autovetture e motocicli. In miglioramento, dopo la battuta d’arresto di aprile, la domanda di trasporti aerei.

In miglioramento la domanda di beni e servizi per le comunicazioni e per l’ICT domestico (+4,3% tendenziale), grazie soprattutto alla componente dei beni, mentre per i servizi la fase negativa non sembra essersi ancora esaurita.

La domanda per beni e servizi per la cura della persona ha mostrato una crescita dell’1,8% dei volumi acquistati dalle famiglie.

Gli articoli di abbigliamento e calzature hanno evidenziato una riduzione dello 0,6% rispetto a maggio del 2009, confermando come la fase critica della domanda non sia stata ancora superata.

La domanda di beni e servizi per la casa è cresciuta dello 0,9%, in larga parte per i maggiori acquisti di elettrodomestici e TV, oltre che di mobili.

Infine, per quanto concerne i consumi delle famiglie per i prodotti alimentari, le bevande e i tabacchi, la stima per maggio segnala una diminuzione dello 0,4% dei volumi acquistati.

A livello congiunturale, il leggero miglioramento dell’ICC è sintesi di una stabilità della componente relativa ai beni e di un contenuto aumento della domanda di servizi.

Sono molti, tuttavia, i segmenti della domanda le dinamiche che presentano ancora un andamento non favorevole. Le uniche variazioni positive si registrano per la domanda di beni e servizi ricreativi e per i beni e servizi per le comunicazioni.

L’indicatore destagionalizzato suggerisce che i consumi reali delle famiglie stentano a trovare una sicura direzione di crescita, diversamente da quanto accade per i livelli produttivi della manifattura esportatrice.

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