A MARZO "TONFO" DELLE VENDITE AL DETTAGLIO

A MARZO "TONFO" DELLE VENDITE AL DETTAGLIO

La flessione è dell'1 per cento rispetto allo stesso mese del 2007 e dello 0,5 sul mese precedente. E' il calo annuo più forte dal marzo 2006. Meno 2,3 per cento le vendite dei prodotti non alimentari e +0,8 per cento per i prodotti alimentari.

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22 maggio 2008
A marzo “tonfo� delle vendite al dettaglio

A marzo “tonfo� delle vendite al dettaglio

 

Calano le vendite del commercio fisso al dettaglio, che a marzo registrano una flessione dell’1% rispetto allo stesso mese del 2007 (contro il +2,7% registrato a febbraio) e dello 0,5% rispetto al mese precedente (contro il +0,2% di febbraio). Lo ha reso noto l’Istat, specificando che la flessione annua, la più forte da marzo 2006 (quando fu dell’1,8%), è il risultato di un calo del 2,3% delle vendite dei prodotti non alimentari, solo parzialmente compensato dalla crescita dello 0,8% dei prodotti alimentari. La flessione mensile invece dipende da un calo dello 0,7% delle vendite per i prodotti non alimentari e dello 0,3% per quelli alimentari.

Gli indicatori, sottolineano i ricercatori dell’Istituto di statistica, si riferiscono al valore corrente delle vendite e incorporano quindi la dinamica di quantità e prezzi. In altre parole le spinte inflattive del comparto alimentari contribuiscono a rendere meno evidente nei dati di questo settore il calo delle vendite.

Nel primo trimestre le vendite al dettaglio aumentano dello 0,9% rispetto allo stesso periodo del 2007 e dello 0,1% rispetto agli ultimi tre mesi del 2007. Gli alimentari registrano una crescita su base annua dell'1,9%, a fronte di un incremento dello 0,1% dei non alimentari.

A fronte di un netto calo delle vendite dei piccoli esercizi, la grande distribuzione registra un risultato positivo: nel mese di marzo ha realizzato, rispetto allo stesso periodo dell’anno prima, un incremento delle vendite pari allo 0,9%, mentre gli esercizi operanti su piccole superfici hanno registrato una flessione del 2,4%. Nella grande distribuzione vanno meglio i supermercati (+1,2%) e gli hard discount (+1,1%). I grandi magazzini segnano invece una crescita più contenuta, pari allo 0,8%, seguiti dagli ipermercati (+0,3%). Sono però solo le imprese con almeno 20 addetti a crescere (+1,2%), mentre risultano in flessione tutte le altre: imprese da 10 a 19 addetti -1,6%, da sei a nove

-1,5%, da tre a cinque -1,8% e fino a due addetti -2,7%.

Su base territoriale il calo delle vendite è particolarmente marcato nel Centro Italia

(-2,2%), seguito da Sud e isole (-1,2%). Più contenuta la flessione nel Nord-Ovest

(-0,3%) e nel Nord-Est (-0,5%).

Tra i prodotti non alimentari le flessioni di vendite più marcate rispetto a marzo 2007 riguardano i comparti farmaceutico e utensileria per la casa (entrambi -3,9%), il comparto foto-ottica e pellicole (-3,3%) e quelli degli elettrodomestici, radio, tv e registratori e dei supporti magnetici e strumenti musicali (entrambi -3%).

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