Agricoltura e pesca

Agricoltura e pesca

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12 ottobre 2006
1) Lavori della Commissione europea

AGRICOLTURA E PESCA

 

 

Riforma del settore del vino

 

La Commissione europea ha proposto il 22 giugno una riforma radicale dell'organizzazione comune dei mercati nel settore vitivinicolo. Gli obiettivi perseguiti sono aumentare la competitività dei produttori europei di vino, rafforzare la notorietà dei vini europei, riconquistare quote di mercato, ripristinare l'equilibrio tra offerta e domanda e semplificare le norme, salvaguardando nel contempo le migliori tradizioni della viticoltura europea e rafforzando il tessuto sociale ed ambientale delle zone rurali. La Commissione, dopo aver preso in esame quattro scenari di riforma, si schiera decisamente a favore di una riforma radicale, specifica per il settore del vino, da attuare secondo un piano in una sola tappa oppure in due tappe. Il piano in due tappe comincerebbe con misure destinate a riequilibrare l'offerta e la domanda prima di concentrarsi sul rafforzamento della competitività, passando per l'abolizione del regime dei diritti di impianto. Il piano prevede l'offerta di generosi incentivi ai produttori per estirpare i vigneti non redditizi, l'abolizione di misure di sostegno del mercato che appartengono ormai al passato, come la distillazione, mentre le norme che disciplinano l'etichettatura e le pratiche enologiche verrebbero semplificate e snellite. È previsto il trasferimento di risorse a favore di interventi di sviluppo rurale fatti su misura per il settore vitivinicolo e l'assegnazione di dotazioni finanziarie agli Stati membri per l'attuazione di misure da decidere a livello nazionale. Secondo il piano in una tappa, il regime di limitazione dei diritti di impianto scadrebbe il 1° agosto 2010 oppure sarebbe abolito immediatamente, insieme all'attuale regime di estirpazione dei vigneti. Dopo un dibattito approfondito su queste idee la Commissione prevede di presentare proposte legislative nel dicembre 2006 o a gennaio 2007.

 

Influenza aviaria: Misure di sostegno per uova e pollame

 

Il comitato di gestione per le uova e il pollame ha approvato il 21 giugno una proposta della Commissione che autorizza la partecipazione dell'UE al finanziamento di misure a sostegno del mercato del pollame, colpito dalla recente crisi dell'influenza aviaria. La proposta specifica il tipo di misure che possono essere cofinanziate al 50% dal bilancio dell'UE. Si tratta essenzialmente di misure "a monte", ossia tendenti a ridurre temporaneamente la produzione, come la distruzione di uova da cova. Viene fissata una compensazione massima per unità distrutta, con un massimo di unità che possono essere distrutte in ciascuno Stato membro entro un determinato periodo. La Commissione non propone di finanziare misure "a valle", come ad esempio aiuti all'ammasso privato o alla distruzione di scorte esistenti di carne di pollame. Quattordici Stati membri hanno chiesto all'UE di sostenere il loro comparto avicolo. Il costo delle misure proposte a carico del bilancio comunitario è stimato tra 50 e 65 milioni di euro. Potranno essere finanziate le seguenti misure: - distruzione di uova da cova; - trasformazione di uova da cova; - distruzione di pulcini (di gallina, faraona, anatra, tacchino e oca); - abbattimento precoce di animali riproduttori; - proroga dei periodi di sospensione temporanea della produzione oltre le tre settimane; - riduzione volontaria della produzione tramite riduzione delle vendite di pulcini; - abbattimento precoce di ovaiole. I seguenti Stati membri hanno chiesto misure di aiuto: Repubblica ceca, Germania, Grecia, Spagna, Francia, Irlanda, Italia, Cipro, Ungheria, Paesi Bassi, Austria, Polonia, Portogallo e Slovacchia.

 

Fondo europeo per la pesca (FEP)

 

Il Consiglio ha adottato a maggioranza qualificata, con l'astensione delle delegazioni belga e

polacca, un accordo politico circa la proposta di regolamento sul Fondo europeo per la pesca (FEP), in base a una proposta di compromesso della Presidenza approvata dalla Commissione.  L'adozione del regolamento offrirà ai pescatori e agli altri attori del settore un quadro finanziario stabile per il periodo 2007-2013. Le modalità d'applicazione saranno probabilmente discusse tra luglio e ottobre 2006, affinché le disposizioni del regolamento siano attuate il più presto possibile. Il FEP istituito per il periodo 2007-2013 contribuirà alla necessaria riduzione delle capacità di pesca. Il Fondo contribuirà anche alla ristrutturazione del settore attraverso misure socio economiche per limitare le conseguenze del declino delle attività di pesca. La Commissione ha presentato la proposta il 14 luglio 2004. Il Fondo interverrà in merito a cinque assi differenti:

-         Asse 1: misure per l'adeguamento della flotta da pesca comunitaria, tra cui aiuti agli armatori che cessano temporaneamente le loro attività di pesca nell'ambito di piani di ricostituzione, investimenti a bordo dei pescherecci e aiuti alla piccola pesca costiera.

-         Asse 2: acquacoltura, pesca nelle acque interne, trasformazione e commercializzazione: misure a favore di investimenti produttivi nell'acquacoltura, misure idroambientali, indennità compensative ai molluschicoltori per l'arresto temporaneo della raccolta di molluschi allevati quando collegato a fini di protezione della sanità pubblica, sostegno a favore di investimenti nelle attrezzature per la pesca nelle acque interne.

-         Asse 3: misure di interesse comune: sostegno per le azioni collettive.

-         Asse 4: sviluppo sostenibile delle zone di pesca, indirizzato alle zone a bassa densità di popolazione, ad attività di pesca in fase di declino o a piccole comunità che vivono di pesca.

-         Asse 5: assistenza tecnica (valutazioni, perizie, studi, ecc.).

Il Fondo avrà una dotazione finanziaria di 3,85 miliardi di EUR conformemente all'accordo  sulle prospettive finanziarie concluso tra le tre istituzioni. Il Parlamento europeo ha formulato un parere il 6 luglio 2005.

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