Cuneo fiscale, Aipark al Governo: “non tutte le public utilities sono uguali�

Aipark, l’Associazione Italiana tra gli Operatori nel Settore della Sosta e dei Parcheggi,  aderente a Confcommercio, ha inviato il 27 aprile scorso alla Commissione Europea un esposto per contrastare alcune posizioni che vengono attribuite all’Amministrazione italiana sulla questione del cuneo fiscale. Ovvero, che le public utilities non avrebbero necessità di alleggerimenti della pressione fiscale perché operano in settori poco sensibili alla concorrenza anche internazionale e godrebbero di tariffe che recepiscono automaticamente le variazioni dei costi, compresi quelli di natura tributaria. Per rendere più evidente l’inutilità di interventi a favore degli operatori di questi settori si è fatto più volte ricorso all’espressione “partita di giro�.

“Le imprese associate - sottolinea Aipark in una nota - non hanno tali caratteristiche.

Le concessioni sono assentite in base alle norme comunitarie poste a tutela della concorrenza e sarebbe quindi assurdo penalizzare imprese che sono sicuramente passate attraverso procedure aperte anche agli operatori stranieri. Le tariffe applicate all’utenza dei parcheggi scaturiscono proprio dal confronto concorrenziale, così come precisato dalle disposizioni europee, che equiparano i proventi della gestione di opere pubbliche ai corrispettivi degli appalti. Per questo settore, forse a differenza di altri, non esistono clausole di adeguamento alle variazioni della pressione fiscale o degli altri costi. Unico fattore rilevante è il tasso d’inflazione�.

Aipark auspica quindi che il Governo, “se effettivamente orientato a correggere evidenti anomalie, voglia tenere conto che all’interno delle public utilities vi sono realtà fortemente differenziate, che danno un forte contributo all’occupazione�.