ALCOL: "TABELLE INAPPLICABILI E FUORVIANTI"

ALCOL: "TABELLE INAPPLICABILI E FUORVIANTI"

La Federazione dei pubblici esercizi chiede al ministro Sacconi di sospendere l'obbligo di esporre le tabelle con gli effetti dell'alcol al di fuori dei locali. "Indicazioni troppo generiche e sommarie".

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11 settembre 2008
Roma, 22 dicembre 1999

Fipe: “tabelle alcol inapplicabili e fuorivianti”

 

“La troppa genericità e la troppa sommarietà delle indicazioni contenute sulle tabelle per i tassi alcolemici le rendono inapplicabili. Per questo abbiamo già scritto al Ministero del Lavoro, della Salute e della Politiche Sociali, chiedendo l’immediata sospensione del provvedimento o almeno una  proroga di 60 giorni della sua entrata in vigore”.

Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe, commenta così il decreto con cui si impone ai locali che effettuano intrattenimento di esporre entro il 23 settembre una cartellonistica che indica le quantità di alcol per non superare il limite massimo consentito e descrive i sintomi da intossicazione. 

Secondo Fipe la cartellonistica è inadeguata, perché non riesce a fornire informazioni attendibili ai consumatori. Per esempio, nei casi in cui la birra viene servita alla spina (casistica non riportata sulle tabelle), diventa estremamente difficile fare un rapido calcolo sulla quantità e sulla gradazione alcolica ingerite. Lo stesso vale per i cocktail, la cui percentuale di superalcolico è variabile e quindi difficilmente calcolabile dal consumatore.  “Esiste un altro problema che non è da poco – conclude Stoppani – perché la scadenza immediata con cui si impone ai locali l’esposizione dei cartelli non tiene in considerazione i tempi per la stampa e la distribuzione, quindi molti locali potrebbero trovarsi, loro malgrado, ad incappare nella sanzione sproporzionata della chiusura da sette a trenta giorni”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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