Alfano: "la strada è quella giusta, ora ridurre il gap con l'Europa"

Alfano: "la strada è quella giusta, ora ridurre il gap con l'Europa"

Per il ministro dell'Interno "dobbiamo mettere in piedi un piano serio di riduzione del debito pubblico, abbassare tasse e burocrazia, ridurre i tempi della giustizia civile e avere regole e sistemi organizzativi del Paese più efficienti". Proposti il rialzo a 3mila euro del tetto sull'uso del contante e la defiscalizzazione per i commercianti dell'investimento in sistemi di videosorveglianza.

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30 marzo 2015

CERNOBBIO - L'edizione 2015 del Forum Confcommercio si è chiusa con una tavola rotonda sul tema "Il ruolo della politica". Angelino Alfano, ministro dell'Interno nonché presidente nazionale dell'Ncd, a proposito degli ultimi dati macroeconomici ha sollecitato "a quel riavvio del sorriso che i dati autorizzano. Oggi ci stanno portando fuori dal baratro sia la situazione internazionale che le scelte nazionali: quelle che abbiamo fatto sono incentivanti per la ripresa dei consumi e dell'occupazione, come il jobs act, fresco e moderno, o gli 80 euro, che finora non hanno funzionato come incentivo ai consumi ma se chi li ha ricevuti riprende fiducia può sempre spenderli quest'anno". Per Alfano, dunque, "la strada è quella giusta, ma dobbiamo mettere in piedi un piano serio di riduzione del debito pubblico, abbassare le tasse e la burocrazia, ridurre i tempi della giustizia civile, e avere regole e sistemi organizzativi del Paese più efficienti, cercando quest'anno di recuperare il gap che su alcune questioni abbiamo rispetto alla media europea". Il ministro ha citato ad esempio la questione dell'uso del contante, proponendo di alzarne il tetto da 1.000 a 3.000 euro e definendo "inimmaginabile che l'Italia si autopunisca mettendosi in una condizione di deliberato svantaggio. E a chi dovesse storcere il naso rispondo che abbiamo già introdotto la norma sull'autoriciclaggio e che semmai si deve pensare a incentivare l'uso della moneta elettronica abbassando le commissioni". Dopo aver sottolineato che farà il possibile perché "l'indotto da Expo e Giubileo vada a beneficio dei commercianti regolari e non di quelli abusivi", Alfano ha concluso proponendo la defiscalizzazione dell'investimento dei commercianti in sistemi di videosorveglianza.

Secondo Lorenzo Guerini, vicesegretario e portavoce del Partito Democratico, "gli ultimi dati  danno il segno di un'inversione di tendenza che rende più agevole riflettere su iniziative che vadano al di là della stretta emergenza. In questi ultimi anni siamo stati condizionati anche da una crisi di fiducia, quindi ora è fondamentale cavalcare questa onda di ottimismo". Per troppo tempo, secondo Guerini, "la macchina Italia ha girato in riserva, a gomme sgonfie e con il freno a mano tirato. Oggi sono quindi fondamentali le riforme istituzionali e la capacità di affrontare alcuni nodi strategici, come quello del lavoro, che ci hanno dato rispetto internazionale ma che ci sono anche costati un prezzo politico da pagare. Dobbiamo poi lavorare sulla riforma della PA, la cui qualità non è tale da farla percepire come alleato di cittadini e imprese". Quanto infine alle proposte e ai temi più cari a Confcommercio, il vicesegretario del PD ha sottolineato che "la spending review deve essere portata avanti, anche perché non si possono far scattare le clausole di salvaguardia, questo è un orizzonte irrinunciabile", mentre "sulla destinazione del risparmio sui tassi di interesse a beneficio della riduzione della pressione fiscale, possiamo seriamente metterci a ragionare, ma è un passaggio ambizioso che può essere compiuto solo riducendo la spesa".

Giovanni Toti, consigliere politico di Forza Italia, ha risposto alla proposta del ministro Alfano sull'uso del contante sottolineando che "su tutti i provvedimenti ragionevoli non ci sono problemi, la nostra è un'opposizione responsabile". Sul piano economico generale, per Toti, "quello che manca ancora è un moltiplicatore italiano per agganciare pienamente la ripresa e fare dei numeri importanti. Il mercato interno non è ancora ripartito, per la mancanza di un intervento potente su spending review e soprattutto fisco, sul quale si potevano fare scelte più coraggiose o di portata più larga". In più " il livello di tassazione degli immobili ha depresso il mercato immobiliare e alimentato ansia nelle famiglie". 

A.M.

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