ALITALIA: AIR FRANCE LASCIA, RISCHIO FALLIMENTO

ALITALIA: AIR FRANCE LASCIA, RISCHIO FALLIMENTO

Spinetta rifiuta le controproposte "inaccettabili" dei sindacati e abbandona le trattative. Si dimette il presidente Prato. Oggi cda di Alitalia. Sospeso il titolo in Borsa. Prodi: "grave errore dei sindacati".

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25 marzo 2008
Alitalia: Air France abbandona, rischio fallimento

Alitalia: Air France abbandona, rischio fallimento

Quella di ieri è stata una giornata drammatica nella già travagliata esistenza di Alitalia. Air France ha abbandonato il tavolo delle trattative con i sindacati  e il presidente e amministratore delegato della compagnia di bandiera, Maurizio Prato, si è dimesso. Il presidente di Air France Jean-Ciryl Spinetta ha sottolineato che "non esistevano più le condizioni per continuare". "Una sconfitta per il paese" ha commentato il leader della Cgil, Guglielmo Epifani che ha parlato di "proposta seria e responsabile" da parte dei sindacati. Per oggi alle 13 è convocato il consiglio di amministrazione che, spiega una nota, "potrà assumere le necessarie e opportune determinazioni".
Spinetta, abbandonando il tavolo delle trattative, ha chiarito che le proposte dei sindacati saranno sottoposte al cda di Air France ma "dubito che la mia azienda possa accettarle perché richiederebbero mesi di lavoro e riflessione che Alitalia non può sostenere perché i problemi non possono aspettare". "La controproposta volta a mantenere nel perimetro di Alitalia attività pesantemente deficitarie, è incompatibile con l'obiettivo di un rapido ritorno alla redditività". Il piano dei sindacati prevedeva la partecipazione di Fintecna alla ricapitalizzazione di Alitalia attraverso il conferimento dell'intera quota (49%) posseduta dalla finanziaria del Tesoro in Az Servizi. Questo, insieme all'iniezione di un miliardo da parte di AirFrance, avrebbe determinato, una capitalizzazione maggiore della nuova azienda, rendendo più solida la prospettiva di rilancio. Era inoltre previsto il mantenimento del settore cargo per l'intero arco di piano, con la previsione del necessario ricambio della flotta a partire dal 2011 e la dismissione di un numero minore di aerei di medio raggio, rispetto a quelli previsti nell'arco di piano, e l'anticipazione della fase di ammodernamento dell'intera flotta di medio raggio. Per il premier uscente Romano Prodi, "i sindacati hanno commesso un grave errore e devono assumersene la responsabilità". Per la compagnia di bandiera si apre a questo punto la strada del commissariamento: il ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa ha precisato che  Air France era l'unica carta da giocare "anche perché solo con una chiusura della trattativa in corso il governo può concedere un prestito ponte". 

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