Ancora una Pasqua di crisi per il turismo

Ancora una Pasqua di crisi per il turismo

Secondo Federalberghi, vacanze solo per il 14,9% della popolazione a causa soprattutto di motivi economici. Fra chi partirà, l'81% resterà in Italia e il 19% andrà all'estero. La spesa media sarà di 340 euro, con un giro d'affari di circa 3,08 miliardi.

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2 aprile 2015

Niente vacanze di Pasqua per l'85,1% di italiani, pari a circa 51 milioni di persone. E' quanto risulta dalla consueta indagine commissionata da Federalberghi, secondo la quale evidenziando è fondamentalmente economico il motivo della rinuncia al viaggio (49,4% dei casi), seguito dai motivi familliari (21,9%) e di salute (17,1%). Fra quanti si muoveranno, l'81% resterà in Italia e il 19% andrà all'estero. Fra i primi "vince" il mare (30,5% della domanda), seguito dalle località d'arte maggiori e minori (26,2%), dalla montagna (24,3%), dai laghi (4,5% e dalle località termali e del benessere (2,5%). Fra chi andrà all'estero le grandi capitali europee assorbiranno il 69,7% della domanda, seguito dall'11,7% delle località marine e crociere. La permanenza media si attesterà sulle 3,4 notti con una spesa media pari a 340 euro (271 per chi resterà in Italia e 605 per chi andrà all'estero) e un giro d'affari di circa 3,08 miliardi. La struttura ricettiva preferita sarà per il 32,4% la casa di parenti o amici, seguita dall'albergo (26,9%), dalla casa di proprietà (15%), dai B/B (6,4%) e dall'appartamento in affitto (4,2%).

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