In Italia torna la "voglia" di casa

In Italia torna la "voglia" di casa

Secondo i dati Fimaa, nel primo quadrimestre 2024 le famiglie italiane progettano di cambiare casa confidando in un calo dei mutui. Confermato il trend di crescita dello scorso anno.

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14 giugno 2024

Gli italiani sono tornati a pianificare l'acquisto di una nuova casa. È infatti cresciuta la fiducia delle famiglie, spinta anche dalla speranza che nei prossimi mesi caleranno i tassi di interesse dei mutui. Nel 2024, si effettueranno circa 710mila compravendite immobiliari, un numero sostanzialmente in linea con i livelli dell’anno precedente. È quanto emerge dall’ultima edizione dell’Indagine Fimaa-Confcommercio sul mercato immobiliare residenziale nel primo quadrimestre dell'anno.

Il report ha evidenziato una netta ripresa rispetto all'andamento negativo registrato negli ultimi tre trimestri del 2023. La maggior parte degli operatori immobiliari intervistati attende infatti un'inversione di tendenza già nel prossimo quadrimestre. Di contro, solamente il 25% è convinto che subirà un ulteriore calo, una percentuale nettamente inferiore alle rilevazioni di un anno fa (all’epoca si superava infatti il 60%).

Per poco più della metà i prezzi degli immobili venduti registreranno in media un aumento del 2,2%. Il mercato viaggerà però a due velocità, confermando la tendenza positiva del 2023. Lo scorso anno, infatti, probabilmente per le notizie di adeguamento energetico del patrimonio abitativo, i prezzi delle abitazioni esistenti erano aumentati solamente dello 0,4% nominale, le abitazioni nuove invece hanno beneficiato di un aumento del 5,6%.

A spingere il mercato sono soprattutto le aspettative sul calo dei tassi sui mutui (quasi il 50% di risposte) e le possibilità di ottenere dei buoni redditi in determinati contesti con la locazione delle abitazioni (32,5%). Circa il 10% punta a possedere una casa green per risparmiare sulle spese di gestione, mentre un altro 7,2% si attende un prossimo aumento dei prezzi. Tra gli altri fattori (1%), c’è in particolare il desiderio di possedere una seconda casa in una località turistica.

Tra i punti di debolezza secondo gli operatori intervistati ci sono in particolare gli elevati costi di ristrutturazione (31,4%), ma anche gli stipendi medi bassi (23,9%), le preoccupazioni per le imposte introdotte dall’ultima legge di bilancio o per l’annunciata revisione degli estimi, e quelle sugli aspetti regolamentativi come l’efficientamento energetico (22,2%). A questi si aggiunge anche l’instabilità degli scenari geo-politici internazionali (19,5%). Infine pesano ancora le preoccupazioni sui tassi dei mutui e i livelli dell’inflazione, entrambi ancora alti.

Il report ha analizzato anche il mercato delle locazioni, nel 2023 il numero di nuovi contratti si è ridotto rispetto all’anno precedente (-1,6%), mentre i canoni hanno proseguito il trend espansivo (+4,4%). Secondo le aspettative formulate degli agenti immobiliari Fimaa per il secondo quadrimestre del 2024, la domanda di appartamenti in locazione sarà molto forte (68,5% degli intervistati), l’offerta però potrebbe non tenere il passo. Per la maggioranza degli agenti (47,6%) si attesterà infatti sui livelli dell’anno precedente. Ne consegue un numero di nuovi contratti che mantiene le stesse percentuali di diminuzione evidenziate nel 2023 (tra il 2 e il 3% in meno), e canoni ancora in crescita del 5%.

"Oggi - ha spiegato il presidente Santino Taverna - servono strumenti a supporto di un mercato che attribuisce un valore maggiore agli immobili residenziali efficientati rispetto a quelli non efficientati. Nel nostro Paese, le unità residenziali stabilmente abitate che necessiterebbero di interventi di riqualificazione energetica sono circa 12 milioni: c’è bisogno di maggiore gradualità nei tempi di attuazione della direttiva europea sulle 'case green'. Oltre a bonus edilizi, occorrono sostegni economici concreti a beneficio delle famiglie e dei cittadini, soprattutto per le realtà meno abbienti".

"Il report - ha aggiunto il coordinatore dell'Ufficio Studi, Andrea Oliva - evidenzia i primi segnali di riduzione delle abitazioni in offerta in vendita. È difficile, in particolare, trovare abitazioni da concedere in locazione nelle grandi città e nei centri turistici, o nuove costruzioni al giusto prezzo. I prezzi delle abitazioni nuove, oltretutto, sono cresciuti del 19% dall’inizio del 2021, complice l’inflazione e le tensioni geo-politiche internazionali".

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