Bonus edilizi, Angaisa lancia l'allarme: “il mercato è paralizzato”

Bonus edilizi, Angaisa lancia l'allarme: “il mercato è paralizzato”

L’Associazione dei distributori idrosanitari denuncia il blocco della cessione dei crediti e dello sconto in fattura, e chiede al governo di intervenire per sostenere gli imprenditori edili.

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28 aprile 2022

Le recenti incertezze sui bonus edilizi hanno portato il mercato ad un blocco totale. L’allarme è stato lanciato da Angaisa, l’Associazione dei distributori idrosanitari, che denuncia la frenata della cessione dei crediti e dello sconto in fattura per il Superbonus 110%. “I veicoli di applicazione degli incentivi – ha spiegato il presidente ,Maurizio Lo Re – che hanno permesso si rivelassero efficaci a beneficio di consumatori e imprese, non funzionano più”. La causa, ha continuato Lo Re, è uno zig zag normativo che, nel tentativo di prevenire le frodi, ha finito per impedire agli operatori di usufruire dei bonus edilizi.

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Le principali banche, per seguire l’obbligo di concedere la seconda e terza cessione del credito soltanto ad alcuni intermediari e con specifiche condizioni, hanno sospeso l’apertura di nuove pratiche, paralizzando il settore. “Il circolo virtuoso innescato dai bonus edilizi – ha proseguito Lo Re – si è di fatto interrotto, con il rischio concreto che a finire in grave difficoltà, sotto il profilo economico-finanziario, siano tante imprese che operano nel comparto dell’edilizia e nelle filiere collegate”. Per questa ragione Angaisa chiede al governo nuove misure straordinarie per la ripartenza del settore.

Al blocco della cessione dei crediti si aggiunge anche la pressione del caro materie prime e le difficoltà nell’approvvigionamento dei prodotti. “La situazione è insostenibile per imprese edili, installatori e distributori. Vanno attivate subito nuove valvole di sfogo per consentire ai soggetti autorizzati, a partire dalle banche, di scaricare i crediti acquistati su una platea più ampia di potenziali cessionari, consentendo ancora le cessioni frazionate, anche senza aver esaurito in precedenza il numero prima della quarta e ultima”, ha concluso Lo Re.

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