Angem: ricorso al Tar contro assegnazione pasti alle Molinette di Torino

Angem: ricorso al Tar contro assegnazione pasti alle Molinette di Torino

Il presidente Perotto: "le condizioni scritte dalla San Giovanni Battista (le Molinette) di Torino nella gara di appalto per l'assegnazione del servizio di mensa per dipendenti e malati sono troppo penalizzanti".

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23 ottobre 2009

“Le condizioni scritte dalla San Giovanni Battista (le Molinette) di Torino nella gara di appalto per l’assegnazione del servizio di mensa per dipendenti e malati sono troppo penalizzanti. Sono addirittura al limite della legittimità e rischiano di mettere a repentaglio la qualità dei pasti per i pazienti dell’ospedale e dei suoi dipendenti. Le clausole rendono a forte rischio di illegittimità le condizioni d’appalto per il servizio ristorazione dei degenti”. Parole di Ilario Perotto, presidente Angem, l’associazione dei gestori delle mense che ha annunciato a Torino l’impugnazione al Tar  della gara per chiederne l’annullamento o la sostituzione delle clausole illegittime in base alle quali nessuna azienda di ristorazione collettiva sarebbe in grado di partecipare. “Tra le funzioni dell’associazione che presiedo – ha spiegato Perotto – vi è anche quella di monitorare l’andamento dei bandi di gara delle Pubbliche Amministrazioni relativamente ai settori di attività nei quali operano le imprese associate. In tale contesto è stata visionata anche la documentazione di gara per i servizi di ristorazione relativa all’appalto indetto dall’Azienda Ospedaliera San Giovanni Battista di Torino. Stando alle condizioni contenute nel bando, sarebbe suicida qualsiasi azienda volesse partecipare”. Dall’analisi effettuata da Angem emergono alcuni aspetti di criticità che è importante portare all’attenzione della cittadinanza ed in generale di tutti i soggetti che possono entrare in contatto con una struttura ospedaliera di sicura rilevanza a livello nazionale. A tal proposito Angem ha già inviato una nota alla Pubblica Amministrazione. A scatenare il putiferio sono le scelte nutrizionali espresse nel capitolato considerate da Angem quanto meno censurabili se confrontate con le linee guida per una sana alimentazione elaborate dal Ministero della Salute  e con la più autorevole letteratura relativa alla nutrizione. In pratica, il capitolato, così come è stato strutturato, caratterizza l'appaltatore come un soggetto da controllare anziché come un partner che, insieme al committente, mira all'ottimizzazione ed alla qualità del servizio da rendere (elementi importanti particolarmente nel settore sanitario). Infatti il capitolato speciale di gara è costituito da una elencazione di attività controlli che l’Ente effettua e non, come di solito accade, da una definizione dei livelli qualitativi minimi richiesti. Inoltre nella quasi totalità dei controlli di fatto non è ammesso il contraddittorio. Elemento questo ancor più grave se si considera che le penali sono strutturate in modo da crescere esponenzialmente sulla base di presunzioni derivanti dal controllo di un solo campione. Angem ha anche impugnato la gara d’appalto per i tassi di interesse e i tempi di pagamento previsti nel bando. Infatti nel bando è previsto il pagamento delle fatture a 90 giorni contro i 30 previsti per legge e il tasso di interesse in caso di ritardato pagamento è stato fissato allo stesso livello del tasso di sconto della Bce (1% anziché 8%), cioè senza tenere conto dei sette punti aggiuntivi previsti per legge. Altre clausole sono poi considerata da Angem vessatorie. Queste sono ravvisabili nel periodo di prova di ben nove mesi a fronte delle referenze necessarie per partecipare alla gara. Anche l’adeguamento dei prezzi previsto nel Capitolato si discosta da quanto previsto in materia dall’articolo 115 del codice dei contratti Pubblici, rendendo impossibile lo stesso adeguamento. Un’altra clausola considerata vessatoria è quella del mancato rimborso dell’appaltatore, in caso di risoluzione  del contratto prima della scadenza per inadempimento dello stesso, dei costi sostenuti per sostituzioni, reintegri ed installazioni. Infine, Angem contesta la disciplina inerente il controllo del servizio erogato e le stesse modalità di effettuazione dei controlli, le previsioni relative agli elementi nutrizionali dei pasti e quelle relative  alla scadenza dei prodotti confezionali  ed alla procedura per le contestazioni.

 

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