Arezzo: nasce la voce dei phone center

Arezzo: nasce la voce dei phone center

L'iniziativa è della Confcommercio e del sindacato provinciale degli imprenditori stranieri. L'organismo avrà il compito di orientare gli operatori del settore e di integrare nel tessuto socio-economico della città questa tipologia di imprese.

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8 aprile 2010
Confcommercio promuove iniziative per

Nasce il comitato dei Phone Center aretini. Non un vero e proprio sindacato di categoria, ancora, ma un organismo che avrà il compito di orientare gli addetti del settore ed aiutarli ad aprirsi alla città e agli aretini. A tenerlo a battesimo è stata la Confcommercio di Arezzo, presso la cui sede si sono riuniti gli operatori, in rappresentanza delle 13 imprese esistenti nel capoluogo. “Una scelta la nostra che nasce – precisa il direttore della Confcommercio Franco Marinoni – dalla volontà di rispettare cultura e tradizioni degli operatori che lavorano all’interno dei phone center. Che svolgono molto più di una funzione commerciale: sono un legame con la patria d’origine per tutti gli stranieri in città, che lì possono telefonare a casa, mandare soldi alla famiglia, acquistare prodotti di importazione introvabili nei supermercati”.

L’obiettivo del comitato è dimostrare che le attività dei phone center, sospese tra il commercio ed i servizi e caratterizzate da una componente multietnica molto spiccata, rispettano le regole e sono integrate nel tessuto socio-economico della città.

Il gruppo, che per adesso si è costituito in via informale sotto l’egida della Confcommercio, ha individuato tre rappresentanti: il bengalese Akm Mine Uddin, il dominicano Julio Cesar Garden Regalado e il pakistano Shahid Amin.

La prima proposta è già stata lanciata: collaborare con autorità, istituzioni e rappresentanti delle altre categorie sui temi dell’ordine pubblico e trovare le migliori soluzioni per garantire sere tranquille alla popolazione aretina. 

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