Assemblea numero 79 per Confcommercio Bergamo

Assemblea numero 79 per Confcommercio Bergamo

Il 20 maggio scorso la kermesse annuale dell’Associazione. Zambonelli: “Le nostre imprese devono essere più attrattive e valorizzare al meglio le risorse”.

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20 maggio 2024

In una società chiamata a grandi cambiamenti, soprattutto sul fronte del lavoro e della formazione, anche le imprese devono cambiare e adattarsi al contesto, orientando al meglio le loro scelte. È questo il messaggio, rivolto agli imprenditori del commercio, turismo e servizi, lanciato dal palco della 79esima Assemblea di Confcommercio Bergamo svoltasi il 20 maggio scorso.

“Da genitori, lavoratori e imprenditori dobbiamo tornare ad educare al valore del lavoro e alla necessità dei vincoli sociali che favoriscano il bene comune. Abbiamo un compito: trasmettere l’amore per il nostro lavoro, come imprenditori che creano ricchezza da redistribuire e occupazione. Dobbiamo trasmettere l’amore e i valori per quello che stiamo facendo comune - ha detto il presidente Giovanni Zambonelli -anche se non è quello che la società reclama. Siamo chiamati a testimoniare quanto sia bello fare impresa, essere imprenditore, con le fatiche e le soddisfazioni che ne conseguono. Il problema principale che affligge il contesto sociale risiede nella diversa matrice di valori delle giovani generazioni rispetto alle nostre. Da imprenditori dobbiamo far fronte al problema e trovare una soluzione”.

Al centro dell’Assemblea annuale, il lavoro nel terziario e l’educazione dei futuri lavoratori. Un tema dalle forti implicazioni sociali, ma anche valoriali, che mette al centro la trasmissione di passione e competenze, a partire dai banchi di scuola per creare un ponte tra imprese e sistema scolastico e ridurre le distanze con le nuove generazioni.
Non sono mancati gli interventi delle autorità: presenti il sindaco Giorgio Gori, il presidente della Provincia Pasquale Gandolfi, l’assessore alle Infrastrutture e Opere pubbliche di Regione Lombardia Claudia Terzi, il presidente della Camera di Commercio di Bergamo Carlo Mazzoleni.
 

2023, un anno ancora difficile per il terziario

Quanto al bilancio del terziario per l’anno che ci siamo lasciati alle spalle, l’emorragia nel commercio, turismo e servizi registrata nel 2022 si è fermata, ma la situazione resta difficile. È quanto emerge dal saldo tra aperture e chiusure elaborato da Confcommercio Bergamo . Le cessazioni nel terziario orobiche sono scese e di molto rispetto a quello dell’anno precedente, il saldo con le aperture è tornato positivo ma i negozi continuano a chiudere. Il quadro resta complesso. Il numero di nuove attività create è aumentato di poco rispetto al 2022 (+ 93 + 7,4%) e spesso, con ancora un dato ancora così alto di chiusure, segnala un turnover più che una reale crescita del terziario. Nel 2023 hanno aperto 1.293 nuove imprese del terziario bergamasco a fronte delle 1.019 che hanno chiuso con un saldo positivo di 274 imprese. Il numero di nuove attività create è aumentato di poco rispetto al 2022 (+ 93 + 7,4%). Il dato è leggermente inferiore a quello del 2021. Le chiusure sono state nettamente più contenute dello scorso anno (– 631 -38,2%), anno terribile per il settore e inferiori anche al 2021. Il dato più positivo lo mette a segno il settore dei servizi con + 124 imprese. Seguono il commercio elettronico (+ 83) e la ricettività (+41). Quadro positivo anche per le imprese di somministrazione ( +32), commercio non alimentare all’ingrosso (+26), commercio non alimentare al dettaglio (+ 24) e commercio alimentare all’ingrosso (+ 12). Il saldo è invece negativo per il commercio alimentare al dettaglio (- 36) e per gli ambulanti (-32).
A livello territoriale, nella suddivisione per aree crescono per numero di imprese la città e l’hinterland (rispettivamente + 119 e + 66). In crescita anche la pianura dell’area di Treviglio (+ 66), la Valle Cavallina (+ 22), l’Isola bergamasca (+ 21), la pianura centrale con Osio Sotto (+ 20). Stabili la pianura orientale con Romano di Lombardia (+ 7) e la Val Calepio (+ 3), mentre in difficoltà sono la Valle Seriana (- 17) e la Valle Brembana (- 3). Occorre però sottolineare che 246 su 367 delle nuove imprese dei servizi e ausiliari del commercio, pari al 67%, sono Agenti di commercio, Procacciatori d’affari e Produttori assicurativi.
Cresce la somministrazione trascinata dai ristoranti, mentre il saldo dei bar continua ad essere negativo. Nella ricettività il saldo positivo ma è imputabile soprattutto all’extralberghiero. Nel commercio alimentare il saldo è negativo per i negozi con 30 esercizi in meno, tra cui un calo vistoso delle rivendite di pane ( - 13), alimentari (- 9) fruttivendoli (-4) e macellai (-4).

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