Assemblea Generale 2014

Assemblea Generale 2014

Riforme unica via per guarire i mali del Paese

L'innovativa formula scelta per l'edizione di quest'anno prevede l'apertura dei lavori con brevi interviste live a imprenditori e imprenditrici del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti, ospiti sul palco. Dalla loro viva voce si potranno ascoltare il disagio, la sofferenza e le difficoltà che incontrano quotidianamente nella loro attività, tanto maggiori della media in quanto vivono di domanda interna. E questo non solo a causa degli effetti prolungati della crisi, ma anche per le difficoltà di accesso al credito, le complicazioni burocratiche e fiscali, il costo del lavoro, la criminalità. Ma si potranno ascoltare anche le loro speranze, aspettative e richieste indirizzate al governo e alla politica con il coinvolgimento dei diretti interessati, ovvero alcuni rappresentanti del governo che risponderanno direttamente agli imprenditori.

Programma

  •  
     

    giovedì 5 giugno

  • Brevi interviste live e interventi delle istituzioni
     

    Imprenditori e imprenditrici

    Dario Franceschini Ministro per i Beni Culturali e Turismo

    Andrea Orlando Ministro della Giustizia

    Riccardo Nencini Vice Ministro

  • Interventi
     

    Carlo Sangalli Presidente Confcommercio-Imprese per l’Italia

    Federica Guidi Ministro dello Sviluppo economico

Video con i dati sulle economie regionali

 

Le infografiche

 

L'intervento di Sangalli

Dopo il deciso, ma equilibrato, desiderio di cambiamento espresso dagli elettori, il Governo ha ora  una responsabilità netta, soprattutto in vista del semestre italiano di Presidenza dell'Unione europea. E ci auguriamo che questo semestre possa rappresentare un punto di svolta.

Carlo Sangalli

È entrato subito in argomento il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, nella sua relazione all'Assemblea Generale 2014, rilanciando la necessità delle riforme: farle è la parola d'ordine, oltre che l'unica strada per presentarci in Europa con dignità. Perché l'Italia è ancora gravemente malata di bassa crescita, non è affatto fuori pericolo e Governo, Parlamento e politica devono agire con celerità, fermezza, efficacia.

Sangalli ha quindi invitato a guardare con serena lucidità alla realtà: le prospettive di crescita sono deludenti; siamo, ancora, nella palude degli zero virgola tanto per il Pil quanto per i consumi. Insomma, non ci sarà una ripresa salvifica. Ci dobbiamo salvare da soli, facendo le riforme. A partire dalla principale, quella della spesa pubblica, che ancora presenta ampi margini di riduzione e di riqualificazione.

Il naturale completamento della riforma della spesa pubblica è la riforma fiscale, nella direzione di un abbassamento del carico fiscale attraverso la riduzione generalizzata delle aliquote dell'Irpef, perché l'attuale carico fiscale sul lavoro è incompatibile con la crescita.

È poi necessaria la semplificazione, un approccio fiscale che favorisca l'imprenditore e il contribuente.

Le tasse in Italia si pagano infatti tre volte: prima come imposte, poi come burocrazia e infine come incertezza.

Semplificare fa bene al Paese. Regole semplici sono anche regole chiare e valide per tutti.

Anche per gli amici agricoltori che stanno per essere premiati con una legislazione che permetterà loro di fare i commercianti con le regole dell'agricoltura. Amici agricoltori, siete certo i benvenuti tra noi, ma se volete fare i commercianti dovete accettare le regole del commercio!

Passando a parlare della questione credito, il presidente ha sottolineato che il sistema bancario continua ad essere troppo rigido e timido, soprattutto nei confronti delle piccole e medie imprese. Alle banche si chiede di ritrovare il valore della prossimità territoriale con le imprese e "per parte nostra confermiamo l'impegno alla maggiore diffusione della moneta elettronica a condizione che il costo delle transazioni venga allineato ai parametri europei".

Per quanto riguarda invece il costo dell'energia, le pmi accolgono con favore e fiducia l'annunciata riduzione del 10%, ma l'importante è che vada a vantaggio di tutte le imprese, indipendentemente dal volume dei consumi, interrompendo una prassi discriminatoria che ha caricato su una parte del sistema produttivo l'onere delle agevolazioni alle imprese cosiddette energivore. 

La relazione ha quindi affrontato il nodo occupazione, con la sottolineatura che un pre-requisito per la sua crescita è rappresentato da buone regole nel mercato del lavoro, mentre aprire alla flessibilità significa aprirsi ad un'economia che cambia e dare una spinta ad un settore che ha bisogno di duttilità come il terziario.

Sangalli ha, quindi, fatto appello all'unità:

non diventeremo più competitivi, non accresceremo il benessere degli italiani, non ridurremo neppure di un po' il numero di persone in condizione di povertà assoluta se non lavoreremo insieme. Facciamocene una ragione.  Perché per comandare si può essere soli, ma per governare no.

In questo senso, può essere importante l'avvio della nuova stagione politica di Renzi e del suo governo, che ha convinto molti che l'avvio delle riforme è veramente dietro l'angolo e che non si può tornare indietro.

Da parte sua Confcommercio vuole immaginare una politica economica che si muova per sottrazione. Fino a ieri è stata sottrazione di risorse, attraverso l'eccesso d'imposizione fiscale, oggi deve essere sottrazione di ostacoli all'attività delle imprese. E invita a dare inizio alla stagione del pieno riconoscimento del ruolo dei servizi di mercato, del commercio e del turismo, per una crescita che non sia episodica bensì strutturale.

È questa, in un certo senso, anche la grande intuizione di Expo 2015: aver unito tutte le forze produttive del Paese intorno ad un tema forte, di sviluppo duraturo. Expo deve soprattutto essere l'occasione concreta e tangibile della ripresa dell'economia.

Avviandosi a concludere il presidente confederale ha detto che rivalutare il ruolo della domanda interna non è operazione da circuiti culturali minori, ma di vitale importanza per tutto il Paese e per tutte le imprese. Altro che aumentare le tasse sui consumi. Lo hanno capito tutti: i consumi sono malati e se si sbaglia farmaco si aggraveranno. Di vitale importanza è anche mettere a reddito il nostro immenso capitale ambientale, culturale, artistico, con particolare attenzione al Mezzogiorno ("stiamo perdendo un pezzo del paese senza il quale non ci sarà, non ci potrà essere, una ripresa degna di questo nome", ha detto Sangalli). E di scelte strategiche nazionali sui trasporti, sulla logistica, sui porti, che vanno ricondotte alla competenza esclusiva dello Stato che definirà un Piano nazionale vincolante per tutti, articolato negli interventi di cui l'Italia ha bisogno.

Sangalli ha infine invitato a mettere al centro della politica economica l'impresa, che hanno semplicemente bisogno di lavorare in un ambiente amico e non ostile rispetto alla sfida del fare impresa. Fare riforme in questa direzione è fondamentale, altrimenti il prezzo "non lo pagherebbe il governo o la politica ma l'intero Paese".

I commenti all'intervento di Sangalli

Esponenti del mondo politico e imprenditoriale hanno partecipato all'Assemblea di Confcommercio e hanno ascoltato l'intervento del presidente Sangalli.

Il ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi, ha sottolineato il richiamo del presidente Sangalli sul peso eccessivo del fisco e sulla necessità di rilanciare la domanda interna.

Come ha giustamente ricordato il presidente Sangalli consumi e investimenti rappresentano l'80% del Pil.

Federica Guidi

Sul credito alle imprese le banche in Italia stanno facendo uno sforzo grande sugli aumenti di capitale, tirando fuori quattrini dalle tasche dei propri azionisti. 

Le banche sopportano un'altissima tassazione affrontando anche i costi della crisi. Crisi della quale soffrono gli imprenditori ma anche gli istituti di credito che prestano denaro.

Antonio Patuelli, presidente Abi

Il presidente dei deputati di Forza Italia Renato Brunetta, ha osservato che dopo l'Istat mercoledì scorso, Confindustria giovedì, Banca d'Italia venerdì e Corte dei Conti ieri, oggi arriva Confcommercio, l'organizzazione che più di ogni altra ha il polso dei consumi in Italia, a gelare l'ottimismo del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e del ministro dell'Economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan.

Forse il governo dovrebbe cominciare a tenere conto delle urla di dolore che arrivano dal tessuto economico e sociale del paese, oggi, in particolare, dal presidente Sangalli, secondo cui 'il combinato mal-disposto di Imu-Tasi-Tari potrebbe essere letale per le imprese'.

Abbiamo iniziato un percorso, con la riduzione del 10% dell'Irap e siamo coscienti del fatto che la pressione fiscale è un problema, come lo sono la disoccupazione e i redditi delle famiglie.

Renato Brunetta

Il sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta, commentando l'allarme del presidente Sangalli sulla pressione fiscale che grava sulle imprese. ha ribadito che la linea di marcia del Governo è questa. Siamo coscienti delle difficoltà ma siamo intenzionati a proseguire su questa strada.

Secondo il deputato di Forza Italia, Luca Squeri, il 'triangolo delle Bermuda' Imu-Tasi-Tari, indicato dal presidente di Confcommercio, Sangalli, come uno dei principali pericoli per le imprese, rischia davvero di inghiottire in un colpo solo i consumi, la competitività delle aziende e, a cascata, anche l'occupazione.

Se qualcuno dei tanti annunci di questo esecutivo si trasformasse in realtà, anziché rimanere sempre e solo nell'alveo dell'enunciazione o della 'riflessione', sarebbe già qualcosa. 

Oggi, solo per fare un esempio, il ministro Guidi si dice favorevole a ridurre i costi dei Pos, un problema serio per i commercianti, aprendo un tavolo al ministero.

Bene ma una volta tanto cerchiamo anche di chiuderlo questo tavolo, e in tempi rapidi. Perché non è possibile che in Italia l'unica cosa certa sia l'aumento delle tasse. 

Luca Squeri

Condividiamo pienamente le parole del Presidente di Confcommercio: per far ripartire occupazione dobbiamo mettere al centro della politica economica le nostre imprese.

Condividiamo anche il suo giudizio sui corpi intermedi, che consideriamo una risorsa straordinaria di cui l'Italia è straordinariamente ricca. Con essi si deve collaborare, senza alcuna nostalgia per la vecchia concertazione e ognuno con il proprio ruolo – per riformare il Paese e farlo ripartire.

Quanto al tema del credito occorre sostenere le banche di territorio che sono le banche di riferimento delle piccole imprese e togliere alle banche ogni alibi per concedere credito. Da questo punto di vista, occorre che il Governo affronti con decisione il problema dei crediti deteriorati delle banche piccole e medie che assorbono le maggiori energie del sistema creditizio e le sottraggono al nuovo credito per imprese e famiglie. Come Nuovo Centrodestra abbiamo chiaro che la questione al centro del l'agenda politica e di governo oggi è la crescita: a questo obiettivo dedichiamo ogni nostro impegno.

Raffaello Vignali, responsabile Sviluppo Economico del NCD

Il vicepresidente della Camera, Marina Sereni (Pd), ha evidenziato che anche dall'assemblea annuale di Confcommercio arriva forte l'obbligo a semplificare le regole, a sburocratizzare, a velocizzare. Dal presidente Sangalli, ma anche dai commercianti e dai  piccoli imprenditori che nell'Assemblea hanno fatto sentire la propria voce parlando di tassazione elevata, di lunghezza dei processi civili, della necessità di un nuovo impegno sul turismo, dei costi eccessivi dei servizi, è arrivato il richiamo a proseguire sulla strada delle riforme. A non frenare un processo, che anche la grande famiglia della Confcommercio, riconosce già in atto.

Il video racconto e le video interviste

 
 

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DETTAGLI EVENTO

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2014-06-05 | 2014-06-05 10.30

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