Assofondipensione: crescita rendimenti del 5,8%, no ad aumenti tasse retroattive

Assofondipensione: crescita rendimenti del 5,8%, no ad aumenti tasse retroattive

Assemblea annuale dell'Associazione che riunisce Confcommercio, Confindustria, Confservizi, Confcooperative Legacoop e Cgil, Cisl e Uil). Il presidente Tronconi: "Se nella Legge di Stabilita' passera' la retroattività dell'aumento della tassazione dei fondi di previdenza complementare, andremo davanti alla Corte Costituzionale italiana e alla Corte di Giustizia Europea".

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10 dicembre 2014

 

La dinamica dei rendimenti dei fondi pensione negoziali è "ampiamente positiva: dal dicembre 2013 al settembre 2014, infatti, i fondi istituiti dalla contrattazione collettiva hanno registrato un risultato positivo del 5,8% a fronte del 5,9% dei fondi pensione aperti e del 5,1% dei Piani individuali pensionistici di tipo assicurativo", mentre la rivalutazione del Tfr (Trattamento di fine rapporto), che lo scorso anno "è stata pari all'1,7%, nei primi nove mesi di quest'anno si è ridotta all'1%". Cifre fornite da Maurizio Petriccioli, vicepresidente di Assofondipensione, nel corso dell'Assemblea annuale dell'Associazione che riunisce Confindustria, Confcommercio, Confservizi, Confcooperative, Legacoop, Agci, Cgil, Cisl, Uil e Ugl (e che rappresenta oltre due milioni di lavoratori iscritti a 34 fondi di categoria). Forte l'allarme lanciato per le misure previste nella Legge di Stabilità, che va ora in Aula al Senato, dopo l'approvazione della Camera: in particolare, si teme per "la possibilità per il dipendente di avere il Tfr in busta paga e per l'aumento della tassazione dei rendimenti dei fondi pensione dal 20% al 26%, calcolata con effetto retroattivo sull'intero 2014", tema questo sollevato a più riprese anche dal presidente dell'Adepp (l'Associazione degli Enti previdenziali privati cui versano i contributi i professionisti), Andrea Camporese.  Michele Tronconi, presidente di Assofondipensione, in particolare arriva a dare un "altolà" al Governo, chiedendo un passo indietro sulla retroattività del prelievo fiscale. Una mossa che - afferma - possa rappresentare una "premessa di dignità tra le parti" stabilendo, nel contempo, un patto con lo stesso Esecutivo per realizzare insieme una "grande campagna di comunicazione", con la quale "fare chiarezza sulla convenienza e sulla necessità del secondo pilastro della previdenza". Il primo patto "che dobbiamo rispettare - conclude - è quello con i lavoratori che aderiscono ai nostri fondi". 
 
    

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