Sicilia, “marketing e logistica, più cooperazione tra aziende”

Sicilia, “marketing e logistica, più cooperazione tra aziende”

Confcommercio regionale in audizione all’Assemblea regionale siciliana. Il presidente Manenti: “l’attuale modello di distribuzione deve essere preservato e rafforzato”.

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24 marzo 2022

“La Regione promuova la cooperazione, sia orizzontale che verticale, tra aziende, finalizzata al rafforzamento del marketing territoriale, dei servizi di logistica e dei controlli a garanzia dei consumatori”. Lo ha dichiarato il presidente di Confcommercio Sicilia, Gianluca Manenti, durante l’audizione presso la commissione parlamentare permanente sull’esame delle attività dell’Unione europea, in seduta congiunta con la commissione Attività produttive.  All’ordine del giorno l’esame sulle prospettive di rafforzamento dei sistemi di filiera regionali.

“La cooperazione – ha sottolineato Manenti – deve essere interpretata come una opportunità per la creazione di valore economico. Per migliorare l'efficienza complessiva del processo produttivo, finalizzata anche qui a migliorare la qualità e la rapidità con cui il prodotto finale può arrivare sul mercato. Non vi è dubbio che fronteggiare nuove sfide competitive significherà misurarsi con il miglioramento della qualità delle produzioni e della loro tracciabilità, introdurre innovazioni tecnologiche in campo e nei processi di trasformazione, interagire con nuovi sistemi digitali e infrastrutture per la distribuzione, dotarsi degli strumenti per gestire e interpretare la massa di dati relativa alla filiera per gestire l’offerta e mitigare gli effetti delle fluttuazioni dei prezzi. Certamente non immaginiamo, come organizzazione di categoria, una idea di filiera che stravolga l’attuale modello di distribuzione che, a nostro avviso, deve essere preservato e rafforzato”.

“Ciò che contestiamo, di contro – ha chiarito ancora Manenti – è il rafforzamento di filiere corte il cui maggior limite è costituito dalla scarsa garanzia di provenienza, sicurezza, controlli sanitari che non possono essere rimessi meramente alla sensibilità del produttore. Sosteniamo ciò non per puro campanilismo di organizzazione di categoria, ma per la necessità evidente di sfatare alcuni luoghi comuni su cui si fondano le maggiori teorie a sostegno delle filiere corte. Tra questi, certamente, il tema dell’ecologia, rappresenta un ‘falso mito’”.

Ma in che senso? Manenti lo ha chiarito subito dopo: “a nostro parere la filiera corta non favorisce un miglioramento del ‘fattore ecologico’ perché anche avendo riguardo ai parametri per chilogrammo, ci si può subito rendere conto che gli spostamenti dei singoli consumatori nei luoghi di distribuzione individuati dai produttori arrecherebbero maggiore danno rispetto all’attuale modello che certamente, per impatto ambientale, risulterebbe maggiormente sostenibile. Inoltre, l’attuale sistema distributivo garantisce in base ai differenti dettami in materia, la sorveglianza sanitaria dei luoghi del commercio e il tracciamento attraverso etichettature al quale il legislatore ha affidato il compito di tutela della salute che difficilmente potrebbe essere realizzata nella formula della filiera corta. Concordiamo, dunque, su un’evoluzione del sistema socioeconomico orientato verso la cooperazione che deve rappresentare uno strumento indispensabile per uscire rafforzati dalla crisi”.

 

Sviluppo economico: intesa tra Università di Palermo e Confcommercio
 

Università di Palermo e Confcommercio provinciale hanno firmato un protocollo d’intesa che prevede azioni congiunte per facilitare i processi di sviluppo economico e di impulso alle attività produttive, all'innovazione, al management delle imprese e alla pianificazione strategica nei settori del commercio, del turismo e dei servizi. Gli obiettivi principali sono:

  • alimentare una corretta cultura imprenditoriale per indirizzare un nuovo modello di sviluppo e creare opportunità di crescita economica e sociale del territorio palermitano;
  • agevolare la cooperazione per innalzare il livello di qualità della vita dei cittadini, favorendo una crescita stabile dell'indice di occupazione e di sviluppo del territorio.

"La collaborazione tra il mondo delle università e quello delle imprese è di importanza strategica per l'innovazione e lo sviluppo del territorio. Non dobbiamo essere travolti dal cambiamento - commenta Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo - ma saperlo gestire e utilizzare per innovare le nostre aziende. Lo scambio di conoscenze tra atenei e aziende e l'attuazione di progetti comuni sono fondamentali per un apporto sinergico. Guardiamo al mondo dell'Università come leva strategica di competenze e di conoscenza per rendere il mondo delle nostre aziende più performante. La sfida sta nella effettiva capacità di fare squadra per portare la ricerca e l'innovazione anche alla portata delle imprese più piccole".

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