“La messa in sicurezza della balneazione attrezzata italiana è un interesse nazionale”
“La messa in sicurezza della balneazione attrezzata italiana è un interesse nazionale”
Il Sindacato Italiano Balneari torna a esprimere grande preoccupazione per la mancata soluzione dei problemi della categoria. Imprenditori pronti a dare il loro contributo per la rinascita del Paese.
“Negli auguri di buon lavoro che abbiamo inviato al presidente Mario Draghi, al neo ministro al Turismo, a quello agli Affari Regionali e alle Infrastrutture e Trasporti abbiamo espresso e sottolineato la grande preoccupazione dei balneari italiani per la mancata soluzione dei problemi che li riguardano ad iniziare dal rischio della perdita delle aziende e del lavoro a causa della Direttiva Bolkestein”. Lo afferma Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a Fipe/Confcommercio, che sottolinea come “come tutte le rappresentanze sociali, anche la nostra non giudica gli interlocutori istituzionali sulla base dei colori politici, ma dai concreti provvedimenti che hanno adottato o che adotteranno. Siamo impegnati esclusivamente non nella competizione parlamentare ma nel difendere il nostro lavoro e le nostre aziende”.
Dopo undici anni e sei governi di diversi schieramenti politici la questione è infatti ancora sostanzialmente irrisolta nonostante le brevi proroghe della scadenza dei titoli concessori (come quelle adottate nel 2010 e nel 2012) o il differimento di quindici anni dell’ultima legge di Stabilità (che, peraltro, molti Comuni devono ancora formalizzare).
La balneazione attrezzata italiana è ancora in attesa di essere messa in sicurezza, non solo giuridica, con la definitiva sottrazione dalla Direttiva Bolkestein, ma anche economica superando un “trattamento fiscale esoso, ingiusto e punitivo” (basti pensare ai canoni cd pertinenziali e all’aliquota IVA del 22%), e fisica con efficaci e organici interventi di contrasto del preoccupante fenomeno erosivo recentemente aggravato dai cambiamenti climatici in atto.
Tutte questioni, colpevolmente rinviate e trascurate da troppo tempo, relative ad un settore cruciale per la nostra economia turistica e che è stato, fin qui, “vergognosamente maltrattato e penalizzato nonostante sia costituito da decine di migliaia di famiglie che assicurano servizi importanti per il successo del turismo italiano”.
“Con la salvaguardia della balneazione attrezzata italiana - conclude Capacchione - si tutela l’interesse generale del Paese in quanto irrinunciabile fattore di qualità e di vantaggio competitivo nel mercato turistico internazionale del prodotto mare”.