Bankitalia: "Consumi a rilento, potere d'acquisto al palo"

Bankitalia: "Consumi a rilento, potere d'acquisto al palo"

Secondo il Bollettino Economico di gennaio, "per il 2010 e il 2011 si profila una ripresa debole, con una crescita del Pil stimata allo 0,7 per cento per quest'anno e all'1 per cento per il prossimo". "Scenario caratterizzato da un'incertezza elevata".

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13 gennaio 2010
“Per il 2010 e il 2011 si profila una ripresa debole, con una crescita del prodotto interno lordo in Italia stimata allo 0,7%

“Per il 2010 e il 2011 si profila una ripresa debole, con una crescita del prodotto interno lordo in Italia stimata allo 0,7% per quest'anno e all'1% per il prossimo”. La previsione è della Banca d’Italia, che nel Bollettino economico di gennaio avverte che lo scenario è circondato da una “incertezza elevata”. “La stima per il 2010 - si legge nel bollettino – è il valore centrale di un ventaglio ampio di possibilità: con una probabilità del 70% esso si collocherebbe all'intero di un intervallo di circa più o meno un punto percentuale”. Bankitalia comunque che si aspetta che l’Italia abbia continuato a crescere anche nell’ultima parte del 2009, sia pure a ritmi inferiori dopo il +0,6% del terzo trimestre( e ai disoccupati si aggiungono le persone in cassa integrazione e coloro che hanno smesso di cercare attivamente lavoro uscendo così dai conteggi ufficiali) nel secondo trimestre 2009 la quota di forza lavoro inutilizzata era “superiore al 10%”. Il tasso di disoccupazione nel terzo trimestre era al 7,3%, in aumento di oltre un punto rispetto al 6,1% della media dei tre mesi precedenti. A novembre il tasso era aumentato all'8,3%. (La dinamica dei consumi e degli investimenti privati in italiana è rimasta “fiacca” anche nell'ultimo trimestre del 2009, con il potere d’acquisto vittima di un “ristagno quindicennale”. “Al netto della spesa in beni durevoli, per buona parte sostenuto dagli incentivi alla rottamazione dei veicoli più inquinanti, i consumi delle famiglie continuerebbero a subire il freno della forte riduzione del potere d'acquisto”. “A intaccare il potere d'acquisto delle famiglie - secondo Bankitalia - sarebbe il calo dei redditi nominali, in presenza di un’inflazione molto contenuta”. “Una flessione - quella del reddito disponibile reale degli italiani - che aggrava un ristagno quindicennale, senza riscontro negli altri principali paesi dell'euro”.

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