Bankitalia: "piccolo è bello è un'epoca finita per sempre"

Bankitalia: "piccolo è bello è un'epoca finita per sempre"

Secondo il dg Fabrizio Saccomanni, oggi "la piccola impresa familiare, con modesto utilizzo di risorse tecnologiche e manageriali, non ha futuro nella competizione globale".

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14 giugno 2012

Quella del "piccolo è bello" è "un'epoca finita per sempre". A sottolinearlo è stato il dg di Bankitalia, Fabrizio Saccomanni, secondo cui, oggi, "la sfida impone scelte difficili al nostro sistema delle imprese" e "la piccola impresa familiare, con modesto utilizzo di risorse tecnologiche e manageriali, non ha futuro nella competizione globale". "Gli imprenditori devono orientarsi
verso strategie ambizione, volte a favorire la crescita dimensionale", ha ammonito Saccomanni, ricordando come questa, poi, "favorisce la proiezione internazionale", che è "il nodo cruciale del nostro sistema economico nel nuovo paradigma produttivo affermatosi nell'ultimo decennio" e che rappresenta "un importante fattore di crescita e un canale per accrescere la produttività e la competitivita'". Anche per questo, le scelte di delocalizzazione delle imprese "devono essere volte a migliorare l'accesso duraturo ai mercati di sbocco più dinamici, più che a rafforzare la competitività sul mercato interno o europeo attraverso la mera riduzione dei costi di produzione". A sostenere le aziende in questa sfida deve essere il sistema bancario, "sviluppando l'attività di assistenza alla clientela nell'accesso diretto al mercato dei capitali", e una "coerente azione di governo", con le misure governative che "possono in primo luogo affrontare gli ostacoli di natura governativa che impediscono la crescita dimensionale delle imprese". In quest'ultima direzione, in particolare, vanno "alcuni interventi fiscali volti a incentivare le operazioni di fusione o aggregazione
delle imprese" ed è andata anche la norma, contenuta nel "Salva Italia", "che ha introdotto un trattamento fiscale agevolato per il capitale di rischio". Da Saccomanni, tuttavia, è arrivato anche un monito al governo, che deve "migliorare il contesto istituzionale in cui operano le aziende più che
fornire incentivi diretti": "gli oneri della burocrazia, la lunghezza e l'incertezza dei tempi di risposta delle amministrazioni pubbliche, rappresentano, infatti, il principale problema avvertito dagli imprenditori". Da questo punto di vista, ha però aggiunto il dg di Bankitalia, "sono da valutare positivamente gli interventi presi dall'Esecutivo con i provvedimenti 'semplifica Italia' e 'cresci Italia'", ma resta ancora "molto da fare" e sono "di cruciale importanza", la lotta alla criminalità e all'evasione fiscale, oltre che il potenziamento delle infrastrutture.

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