Bce: "la ripresa continua, ma servono riforme strutturali"

Bce: "la ripresa continua, ma servono riforme strutturali"

Nel bollettino mensile di dicembre, la Banca centrale europea sottolinea che il Pil dovrebbe crescere tra l'1,6 e l'1,8 per cento nel 2010 (tra lo 0,7 e il 2,1 nel 2011). Ma per migliorare le prospettive di crescita servono ampie riforme strutturali.

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9 dicembre 2010

L'attività economica nell'area dell'euro dovrebbe ''continuare a recuperare, trainata dalle
esportazioni, a fronte del graduale rafforzamento della domanda interna''. Il Pil, pertanto, dovrebbe registrare nel 2010 una crescita tra l'1,6 e l'1,8%, tra lo 0,7 e il 2,1% nel 2011 e tra lo 0,6 e il 2,8% nel 2012. E' quanto si legge nel bollettino mensile della Bce di dicembre. Il recupero dell'economia mondiale, rileva l'Istituto di Francoforte, ''dovrebbe proseguire, e quindi anche il suo impatto positivo sulla domanda di esportazioni dell'area dell'euro. Allo stesso tempo la domanda interna del settore privato, sostenuta dall'orientamento accomodante della politica monetaria e dalle misure adottate per ripristinare il funzionamento del sistema finanziario, dovrebbe contribuire alla crescita''. Tuttavia, sottolinea la Bce, ''ci si attende che la ripresa dell'attivita' sia frenata dal processo di aggiustamento dei bilanci in corso in diversi comparti''. Inoltre, ''i rischi al ribasso sono connessi a nuovi rincari del petrolio e di altre materie prime, a spinte protezionistiche e a una possibile correzione disordinata degli squilibri internazionali''. Per quanto riguarda l'inflazione, nei mesi a venire si collochera' intorno ai livelli attuali, per poi ridursi nuovamente e rimanere nel complesso moderata nel corso del 2011. Il tasso complessivo ''si porterebbe in media all'1,5-1,7% nel 2010, all'1,3-2,3% nel 2011 e allo 0,7-2,3% nel 2012''. Quanto al debito pubblico, è probabile che in rapporto al Pil aumenti in tutti i Paesi dell'area euro nei 2011 e in quasi tutti nel 2012, ad eccezione di Germania e Italia''. ''Quattro Paesi dell'area (Belgio, Irlanda, Grecia e Italia) - scrive tuttavia la Bce - registrerebbero rapporti debito/Pil superiori al 100%''. Sul piano generale, dice la Banca centrale europea, ''è essenziale che i Paesi portino avanti piani di risanamento pluriennali credibili e attuino integralmente le misure di riequilibrio previste. Nei bilanci per il 2011 devono precisare interventi di aggiustamento credibili dei conti, incentrati sul lato della spesa''. L'urgente attuazione di riforme strutturali di ampia portata, poi, sottolinea la Bce, ''è essenziale per migliorare le prospettive di una maggiore crescita sostenibile. Profonde riforme risultanoparticolarmente necessarie nei paesi che in passato hanno subito una perdita di competitività o che al momento soffrono di disavanzi nei conti pubblici e disavanzi esterni elevati''. Eliminare le rigidità
del mercato del lavoro e potenziare la crescita della produttività, rileva l'Istituto di Francoforte, ''favorirebbero ulteriormente il processo di aggiustamento di tali economie''.


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