Bce: "la ripresa procede a ritmo moderato"

Bce: "la ripresa procede a ritmo moderato"

Nel Bollettino di settembre la Banca centrale europea rivede leggermente al rialzo le stime del Pil per il 2010 e 2011. Ma la "perdurante incertezza" deve spingere i governi a "seguire attentamente l'attuazione dei bilanci per il 2010".

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9 settembre 2010
L’attività economica nell’area dell’euro risulta in espansione dalla metà del 2009 e, nonostante le attese di una moderazione

L’attività economica nell’area dell’euro risulta in espansione dalla metà del 2009 e, nonostante le attese di una moderazione nella seconda metà dell’anno e la “perdurante incertezza”, i “dati recenti continuano a indicare una dinamica di fondo positiva della ripresa”. E’ l’indicazione della Banca Centrale Europea, contenuta nel bollettino mensile. La revisione al rialzo delle stime del Pil (crescita annua in termini reali compresa tra l’1,4% e l’1,8% nel 2010 e tra lo 0,5% e il 2,3% nel 2011), continua la Bce, è il riflesso del “più marcato recupero della crescita economica nel secondo trimestre e dei più positivi andamenti dell’estate rispetto alle attese. Anche l’intervallo di valori per il 2011 è stato modificato verso l’alto, principalmente per gli effetti di trascinamento derivanti dalla maggiore espansione prevista per la fine del 2010”.

Il 2010, in ogni caso, dovrebbe essere “un anno di svolta” per il risanamento dei conti pubblici dei Paesi dell’Eurozona e si dovrà porre “fine al brusco incremento dei disavanzi prima della loro riduzione prevista a partire dal 2011”. In questa direzione è “essenziale che i governi seguano attentamente l’attuazione dei bilanci per il 2010 e predispongano bilanci per il 2011 e programmi di medio termine ambiziosi”. Laddove necessario, aggiunge la Bce, i singoli Paesi dovranno intervenire ed accelerare il risanamento “per correggere i disavanzi eccessivi e ripristinare rapidamente finanze pubbliche sane e sostenibili”.

Quanto all’inflazione, nel 2010 dovrebbe “aumentare lievemente, pur mostrando una certa variabilità”. Le aspettative di medio-lungo periodo “continuano a essere saldamente ancorate in linea con l’obiettivo del Consiglio direttivo di preservare tassi di inflazione inferiori ma prossimi al 2% a medio termine”. Mentre “le aspettative

per l’occupazione sono migliorate dai loro minimi e suggeriscono che la disoccupazione non dovrebbe aumentare ulteriormente nei mesi a venire”.

 

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