Benzinai: proclamati tre giorni di sciopero, dal 6 all'8 giugno

Benzinai: proclamati tre giorni di sciopero, dal 6 all'8 giugno

Gli impianti di distribuzione carburanti, sia di viabilità cittadina che sulla rete autostradale, rimarranno chiusi per tre giorni, a partire dal prossimo 6 giugno.

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11 maggio 2007
Benzinai: proclamati tre giorni di sciopero, dal 6 all’8giugno

Benzinai: proclamati  tre giorni di sciopero, dal 6 all’8 giugno

 

 

Gli impianti di distribuzione carburanti, sia di viabilità cittadina che sulla rete autostradale, rimarranno chiusi per tre giorni, a partire dal prossimo 6 giugno.

Lo si legge in un comunicato congiunto diffuso dalle  Organizzazioni di categoria Faib-Aisa Confesercenti, Fegica  Cisl, Figisc-Anisa Confcommercio. Lo sciopero “e' l'unica risposta  possibile - precisano i gestori  - all'atteggiamento  irresponsabile di un Governo che si prepara a trasformare in  legge un provvedimento che cancella una intera categoria di  lavoratori, sfascia una rete distributiva strategica per il  Paese, inganna i cittadini ed i consumatori mistificando sulle  reali ragioni e futuri effetti della sua iniziativa�.

“Tutto questo - prosegue la nota â€" “al solo scopo di  speculare sulla propaganda alimentata annunciando fasulli  ribassi dei prezzi della benzina, per rimontare la palese  perdita di credibilità e di consenso tra la gente, i  lavoratori, la collettivitàâ€�.

“Questa classe dirigente pasticciona e poco preparata prova a  nascondere i consueti giochi di potere, questa volta finalizzati  a favorire gli “amici� e portare in dote alla Grande Distribuzione  Organizzata una consistente fetta della torta di un mercato che  per i gestori vale 35 millesimi di euro al litro ed uno  stipendio per sopravvivere, ma che per loro costituisce  l'obiettivo di un fatturato complessivo di oltre 40 miliardi di  euro ogni anno'', proseguono i benzinai�.

 “In questo quadro, appare 'assolutamente funzionale al  disegno del Governo, l'atteggiamento che stanno assumendo le  compagnie petrolifere, disponibili a spartire mercato e profitti  con la GDO e pronte a conculcare persino i diritti contrattuali  dei gestori, facilitando l'espulsione della categoria.

“Anche per queste ragioni, oltreché per difendere democraticamente lavoro e diritti legittimi, i gestori â€"conclude la nota -  intendono, attraverso le agitazioni e le chiusure proclamate, gridare forte la propria opposizione e indisponibilità ad arrendersi a questi atteggiamenti protervi e prepotenti. Confidando nel fatto di poter contare sulla comprensione e la solidarietà di una larghissima parte della popolazione che, di volta in volta, appare sempre più costretta a difendersiâ€�. 

 

 

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