Bonanni: "Sul lavoro fatti salti mortali, occasione da non perdere"

Bonanni: "Sul lavoro fatti salti mortali, occasione da non perdere"

Prima giornata del Forum di Cernobbio. Nella sessione dedicata al tema, "L'Italia e il Lavoro" sono intervenuti il segretario della Cisl, l'ex ministro del Lavoro Maurizio Sacconi e Tiziano Treu.

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23 marzo 2012

La prima sessione del Forum di Cernobbio è stata dedicata al tema "l'Italia e il lavoro". Il primo intervento è sato quello di Gianfranco Viesti, docente di politica economica all'Università di Bari e presidente della Fiera del Levante. "Il principale problema del lavoro è proprio il lavoro che manca, che non alimenta la domanda interna del Paese". "Per le donne il lavoro non è garantito alle stesse condizioni degli uomini. Poi c'e il problema del lavoro nel Mezzogiorno, che continua ad essere una vera e propria piaga e dove i nodi restano sempre gli stessi: infrastrutture e criminalità diffusa". "Infine, il tema della disoccupazione giovanile che crea un problema non solo sociale ma anche di efficienza dell'economia". Secondo il segretario della Cisl Raffele Bonanni, "stiamo facendo i salti mortali perchè i guai sono tanti a cui se ne aggiungono tanti altri. Questa riforma nasce attraverso dei proclami, all'inizio è stata un po' difficile da interpretare ma poi con la pazienza delle parti sociali abbiamo ricondotto il discorso ad una discussione più serena e concreta. E' stato difficile, considerando che si è partiti dal salario minimo garantito". "Abbiamo fatto un buon lavoro. Il problema sono le partite Iva che vanno conservate solo da chi ne ha realmente titolo, gli associati in partecipazione, le false co.co.co etc.". "Altro fatto positivo riguarda la questione degli ammortizzatori: uno spiraglio molto importante di protezione per la buona occupazione che allo stesso tempo può far risparmiare soldi agli imprenditori. Una gestione funzionale e una gestione virtuosa che può permetterci di avere servizi nuovi e alle relazioni industriali di evolversi. Questa per noi è una vera opportunità". "Sull'articolo 18 ci siamo misurati trovando soluzioni ragionevoli: nè abusi, nè discriminazioni nei confronti dei lavoratori. Sull'altra vicenda dei licenziamenti disciplinari, abbiamo trovato una soluzione spingendo per una velocizzazione del processo decisonale nei tribunali con norme contrattuali puntuali nei diritti e doveri che a quel punto il giudice si atterrà esclusivamente alla fattispecie del problema che ha di fronte garantendo in questo modo sia il lavoratore che le imprese. "Per i licenziamenti di natura economica - ha detto ancora Bonanni - è necessario chiarire il punto al più presto per evitare una enorme confusione che fa male al Paese". "Per superare il problema degli abusi - ha poi aggiunto il leader della Cisl - che in potenza possono essere un problema per questa fattispecie, bisogna trovare una soluzione sul piano sociale e politico". L'ex ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, ha sottolineato l'importanza di essere "responsabili di fronte a cambiamenti di tale portata". "Questa la ragione per cui i due più grandi partiti popolari, Pdl e Pd, sostengono questo governo anche se spesso devono districarsi tra grandi problemi". "La riforma di cui stiamo discutendo attiene alla crescita", ha detto Sacconi. Da dove nasce la sollecitazione delle Istituzioni internazionali per cambiare l'articolo 18? Perchè l'Europa ci ha chiesto di crescere e non solo di contenere la spesa. E per intraprendere e aumentare la propensione ad assumere è necessario modificare alcune delle situazioni esistenti". "Quindi - ha concluso Sacconi - noi come Pdl, siamo assolutamente pronti a prenderci delle responsabilità sull'articolo 18 e appoggeremo il governo con il nostro voto". "Una cosa sola chiediamo a questo governo - ha concluso Sacconi - di non toccare l'apprendistato". La voce del Pd è stata rappresentata da Tiziano Treu: "Dobbiamo rimettere in moto la crescita, possibilmente anche con un aiuto europeo. Il governo Monti ha fatto delle cose positive per la crescita, le liberalizzazioni per esempio, pur se discusse, vanno avanti in questa direzione". "Servono politiche di sostegno all'occupazione - ha detto Treu - e servono politiche specifiche a seconda delle situazioni". "Per quanto riguarda i giovani - ha osservato Treu - resta valido e fondamentale lo strumento dell'apprendistato. Va reso fluido e diventi la strada fondamentale per favorire l'entrate nel mercato del lavoro". "Ma poi - ha continuato Treu - serve anche un intervento sul miglioramento dei numeri dell'istruzione superiore". Tra gli strumenti da promuovere, "restano fondamentali bilateralità e sussidiarietà". "L'articolo 18 - ha detto Treu - è diventato ormai un tormentone: bisogna affrontare la questione senza crociate e con maggior pragmatismo".

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