Buoni pasto: tornano in vigore alcune norme del decreto legge

Buoni pasto: tornano in vigore alcune norme del decreto legge

I giudici della quarta sezione del Consiglio di Stato hanno accolto in parte i ricorsi presentati da Fipe, Fida, Confcommercio ed Anseb riformando la sentenza del Tar del Lazio dello scorso febbraio.

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2 ottobre 2007
Buoni pasto: tornano in vigore alcune norme del decreto legge

Buoni pasto: tornano in vigore alcune norme del decreto legge

 

I giudici della quarta sezione del Consiglio di Stato hanno accolto in parte i ricorsi presentati da Fipe, Fida, Confcommercio ed Anseb riformando la sentenza del Tar del Lazio che lo scorso febbraio aveva annullato parzialmente il decreto con cui, il 18 novembre 2005, l’Esecutivo Berlusconi aveva messo ordine nel mercato dei buoni pasto.

Nella sentenza, il collegio ribadisce l’illegittimità (già dichiarata dal Tar) delle norme del decreto che consentivano l’affidamento dei servizi sostitutivi di mensa tramite aste online, di quelle sulla nullità dei contratti e sui termini di pagamento dei buoni pasto da parte delle società emittenti e di quelle che estendevano gli effetti della nuova normativa alle convenzioni in essere.

Le norme contenute nel decreto erano state varate nel 2005 dall’allora ministro delle Attività produttive, Claudio Scajola, in seguito agli scioperi a catena degli esercenti che protestavano contro l’entità delle commissioni sui ticket, giudicata troppo elevata. Il decreto aveva fissato i requisiti delle società di emissione e degli esercizi che forniscono il servizio sostitutivo di mensa, oltre che i parametri per l’aggiudicazione delle gare. Il tutto per evitare che gli 'sconti' alle imprese praticati dalle società emittenti di buoni non finissero per pesare sui soli esercenti. L’annullamento, lo scorso febbraio, delle norme chiave del decreto da parte del Tar del Lazio aveva scatenato la reazione delle organizzazioni dei commercianti che, in segno di protesta, avevano indetto il “no ticket day�, una giornata di sciopero con il rifiuto dei buoni pasto in tutti gli esercizi commerciali italiani. Erano quindi seguiti i ricorsi al Consiglio di Stato che, annullando parzialmente la sentenza del Tar, ha accolto gran parte delle richieste di Fipe, Anseb e Confcommercio.

 

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