Censis: l'Italia cresce, ma è sviluppo senza partecipazione

Censis: l'Italia cresce, ma è sviluppo senza partecipazione

Secondo il Rapporto 2007, protagonista della ripresa economica italiana è una minoranza di imprese altamente competitive e di dimensioni medio piccole, ma la società "sembra adagiarsi in un'inerzia diffusa".

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7 dicembre 2007
(ECO) Censis: l'Italia cresce, ma e' sviluppo senza partecipazione

Censis: l’Italia cresce, ma è sviluppo senza partecipazione

 

L’Italia torna a crescere ma lo sviluppo non fa rima con integrazione sociale. Lo afferma il rapporto Censis 2007. La società appare condizionata dalla “incapacità di costruire uno sviluppo partecipato�. Condizionata, da una parte, da una minoranza industriale che vince sui mercati internazionali ma “va per proprio conto� e, dall’altra, da una società che “sembra adagiarsi in una inerzia diffusa� con una maggioranza vulnerabile “lasciata a se stessa�.

Protagonista della ripresa economica italiana, dice il Censis, è una minoranza di imprese altamente competitive e di dimensioni medio piccole. Aziende, attive prevalentemente nel settore manifatturiero, specializzate in nicchie merceologiche di livello elevato e redditizio. Queste imprese che ce l’hanno fatta, “non ce la fanno� però a trainare il resto del tessuto imprenditoriale e sociale. Ecco allora che lo sviluppo rimane un successo di minoranza, largamente indifferente ai destini di una maggioranza socialmente frammentata ed economicamente amorfa. Lo stesso rilancio dei consumi registrato nel primo semestre del 2007 (+2%) è il risultato, secondo il rapporto, di “una complicata ristrutturazione della logica di consumo delle famiglie italiane� piuttosto che “la trasposizione delle energie minoritarie in energie di massa�. L’impercettibile aumento dei salari e la “compressione� indotta dall’euro hanno indirizzato le famiglie italiane verso una strategia di consumo orientata su tre direttrice: acquisti low-cost per i consumi ordinari, priorità ai beni durevoli ed eventuali eccedenze destinati alo sfizio gastronomico, turistico o culturale�, che sono, non a caso, consumi in aumento. Anche il tema della salute sembra riproporre la sgradevole distinzione tra una minoranza più tutelata (generalmente più ricca e radicata al Centro-Nord) e una maggioranza più esposta ai rischi (con redditi più bassi e residente nel Meridione).

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