Commercianti e sicurezza: protocollo d'intesa con il ministero degli Interni

Commercianti e sicurezza: protocollo d'intesa con il ministero degli Interni

Al Viminale il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, e il presidente di Confesercenti, Marco Venturi, hanno firmato un protocollo d'intesa sulla videosorveglianza per gli esercizi commerciali.

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14 luglio 2009
Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, e il presidente di Confesercenti, Ma

Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, e il presidente di Confesercenti, Marco Venturi, hanno firmato al Viminale, un Protocollo d’Intesa per la videosorveglianza finalizzato a migliorare la sicurezza nel settore degli esercizi commerciali. Il ministro ha sottolineato l’importanza dell’accordo: “Un passaggio importante nel contrasto alla criminalità diffusa che colpisce i commercianti”. “Lo strumento della videosorveglianza, che permette di vedere in tempo reale quello che accade, è lo strumento più avanzato. Non solo – ha detto Maroni - per prendere i rapinatori, ma per evitare la rapina stessa. I negozi e gli esercizi che saranno messi in rete potranno essere considerati sicuri e più protetti”. Nel suo intervento, il ministro ha presentato i dati sulle rapine agli esercizi commerciali che, “mostrano – ha detto il ministro - una progressiva riduzione e nel periodo gennaio-aprile del 2009 sono state 2419 contro le 3198 dello stesso  periodo del 2008, con una riduzione del 25%”. Nonostante questi dati “confortanti”, ogni giorno più di 360 negozi sono visitati da malviventi e se furti e borseggi sono risultati nel 2008 in diminuzione del 10%, le rapine sono invece in controtendenza. Questo ha comportato un aumento dei costi sostenuti dagli imprenditori per cautelarsi. Per il presidente di Confesercenti, Venturi, l’accordo è “un passo importante, un cammino comune che va rafforzato. Servono ora monitoraggi periodici e incentivi per diffondere la nuova strumentazione”. Il progetto fa parte della strategia della “sicurezza partecipata”  nell’ottica del partenariato tra lo Stato, gli enti locali e le associazioni di categoria.

 

     

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