Per l'export il peggior crollo dal 2009

Per l'export il peggior crollo dal 2009

Dai dati Istat sul commercio estero nel dicembre scorso emerge che nell'intero 2020 le esportazioni sono scese del 9,7%, mentre le importazioni sono scese del 12,8%. In aumento l'avanzo commerciale.

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16 febbraio 2021

Il 2020 si è chiuso con una contrazione complessiva dell'export del 9,7%, ovvero il peggior risultato dopo la caduta registrata nel 2009. Lo ha reso noto l'Istat spiegando che la contrazione, dovuta per oltre un terzo al calo delle vendite di beni strumentali, è estesa a tutti i principali mercati di sbocco: Paesi Asean e Opec, Francia e Regno Unito mostrano le flessioni più marcate, mentre all'opposto è molto contenuto il calo  verso la Cina. L'import è invece diminuito nel 2020 del 12,8%.

Il calo dell'export è dovuto in particolare alla caduta delle esportazioni di macchinari e apparecchi (-12,6%), prodotti petroliferi raffinati (-42,1%) e articoli in pelle, escluso abbigliamento, e simili (-20,8%). In aumento le vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+3,8%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+1,9%).

L'avanzo commerciale, sempre nel complesso dello scorso anno, ha raggiunto +63.577 milioni rispetto ai +56.116 milioni del 2019.

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