Confcommercio Sud Sardegna ha festeggiato 70 anni

Confcommercio Sud Sardegna ha festeggiato 70 anni

All'evento ha partecipato il presidente nazionale Carlo Sangalli: "Dopo sette anni, dopo una crisi profonda e drammatica, i segni meno finalmente sono stati annullati".

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16 novembre 2015

Confcommercio compie 70 anni e ha festeggiato domenica 15 novembre con un mega raduno a Cagliari, alla presenza del presidente nazionale, Carlo Sangalli. E' stato lui a premiare sette aziende che si sono distinte nei diversi campi commerciali. A fare gli onori di casa il presidente di Confcommercio Sud Sardegna, Alberto Bertolotti, che ha aperto i lavori con una relazione introduttiva. "Confcommercio ha rotto gli schemi, andando a cercare soluzioni dove non si potevano trovare, con chiarezza di visione, concretezza nelle proposte e grande dinamismo. Abbiamo maturato l' idea che la nostra visione sia tra le più lungimiranti e dinamiche del territorio". Nella relazione il presidente ha parlato dei tanti problemi con i quali i commercianti fanno i conti. Primo fra tutti l' abusivismo commerciale con i venditori ambulanti che accolgono i turisti in via Roma appena arrivati a Cagliari. "Siamo anni luce distanti dalla soluzione del problema", ha detto Bertolotti, sottolineando come i commercianti siano aperti all' integrazione, ma anche delle risorse pubbliche definite "rubinetti aperti sul nulla", facendo riferimento all' ippodromo o all' ex ospedale Marino. Secondo Bertolotti "il turismo deve sempre essere più il traino di tutti i settori. Bisogna puntare sull' accoglienza attraverso processi culturali e formativi". Nel corso della convention sono state premiate sette imprese, dall' iscritto più anziano a quello più giovane passando per l'imprenditore più dinamico e quello più innovativo. Prima dell' inizio degli interventi il prefetto di Cagliari Giuliana Perrotta ha chiesto a tutti i presenti di alzarsi in piedi e osservare un minuto di silenzio per le vittime di Parigi. Nel suo intervento, il presidente di Confcommercio, carlo Sangalli, ha sottolineato che "dopo sette anni, dopo una crisi profonda e drammatica, i segni meno finalmente sono stati annullati, registriamo dei segni più, registriamo un risveglio dei consumi, anche se la prudenza é d' obbligo"."Dopo tanti anni di una crisi che ha indebolito il sistema produttivo e ridotto la ricchezza degli italiani - ha aggiunto -
ritornare a crescere non é facile. Il governo deve vincere la scommessa di trasformare questa ripresa che é ancora in fase di sviluppo in una vera e propria crescita diffusa". "La strada é obbligata. Noi dobbiamo perdere quel triste primato - ha concluso Sangalli - di una pressione fiscale tra le più alte al mondo se vogliamo riprendere a crescere. Nel 2016 il Pil potrebbe avvicinarsi al 2 per cento a condizione che il governo riduca con maggiore intensità le tasse su imprese e famiglie e che la legge di stabilità esplichi in pieno i suoi effetti espansivi".

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