Confcommercio Calabria dice no alla liberalizzazione delle vendite

Confcommercio Calabria dice no alla liberalizzazione delle vendite

Dopo le dichiarazioni del ministro delle Attività Produttive Antonio Marzano, rivolto un appello ai parlamentari calabresi "affinchè non venga perpetrato un ennesimo sberleffo alle aziende calabresi e non venga illuso il consumatore".

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6 febbraio 2004
COMMERCIO:CONFCOMMERCIO CALABRIA, NO A LIBERALIZZARE VENDITE

Confcommercio Calabria dice no alla liberalizzazione delle vendite

 

Dopo le dichiarazioni del ministro delle Attività Produttive Antonio Marzano, che ha annunciato l’intenzione di proporre la liberalizzazione dei saldi, la Confcommercio Calabria ha rivolto un appello ai parlamentari calabresi ed ai consiglieri regionali “affinchè non venga perpetrato un ennesimo sberleffo alle aziende calabresi e non venga turlupinato ed illuso il consumatore”.  “Ci appelliamo a voi – è scritto nella lettera aperta firmata dal presidente regionale, Napoleone Guido e dal direttore regionale di Confcommercio Calabria, Attilio Funaro – affinché i nostri comuni e le nostre province non siano colonizzate dai grandi capitali, gli unici che possono investire in grande distribuzione, estranei al territorio o, cosa altrettanto facile, di natura mafiosa o criminale”. “Pensare poi - prosegue la lettera - che liberalizzare le vendite straordinarie si traduca in abbattimento dei prezzi al dettaglio, significa non conoscere l’impresa, non avere idea dei prezzi e dei costi di approvvigionamento e di gestione, tanto meno di quelli alla produzione. L’unico effetto che si produrrebbe sarebbe quello di un ulteriore calo del rapporto fiduciario negozio/consumatore, lasciando strada libera agli avventurieri del commercio. Ma, se la preoccupazione maggiore del ministro Marzano si fonda  “nel principio della tutela della concorrenza”, ci permettiamo osservare come appaia estremamente semplicistico coniugare tale principio con assenza di regole. “Già nel dicembre scorso - hanno scritto Guido e Funaro - ci eravamo rivolti a voi sollecitando interventi concreti, di ordine legislativo, in merito ad una serie di situazioni, il cui persistere, danneggiava fortemente un intero comparto economico, il commercio, motore e volano dell’economia del mezzogiorno e della Calabria. Richiamavamo la necessità di meglio regolamentare, a livello centrale e regionale, le attività per saldi, vendite promozionali, liquidazioni, straordinarie. Per la grande distribuzione sollecitavamo una analisi più seria degli effetti devastanti che questa poteva avere su una economia debole quale la nostra”. “Malgrado ciò – prosegue la lettera - Regione e Comuni hanno ampiamente favorito l’insediamento delle grandi superfici, mortificato le pianificazioni territoriali”.  

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