La riforma dei porti "chiave" per il rilancio dell'economia

La riforma dei porti "chiave" per il rilancio dell'economia

Cinquecento operatori della logistica hanno partecipato al convegno di Napoli organizzato da Confcommercio Campania su criticità e progetti della portualità. Errico: "Napoli, la Campania e tutto il Mezzogiorno possono diventare centrali nel rilancio del sistema imprenditoriale attraverso la crescita di tutto ciò che ruota attorno alla portualità".

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28 giugno 2017

Tempi troppo lunghi nella gestione degli appalti, costi che lievitano, mancanza di una gestione organica delle concessioni demaniali, nessun nuovo cantiere del Grande Progetto dal 2015. Sono alcune delle criticità con cui convive il porto di Napoli evidenziate nel corso del convegno promosso dalla Confcommercio sui problemi e sulle opportunità di sviluppo delle aree portuali regionali, durante il quale è stato presentato uno studio. ''Le analisi sviluppate sul Porto di Napoli nel periodo 2008-2016, a cavallo della più grave crisi finanziaria dell'ultimo secolo, in un periodo connotato dall'assenza di una governance stabile dello scalo partenopeo - ha detto il commissario Confcommercio, Giacomo Errico - hanno evidenziato una sostanziale tenuta dei traffici marittimi, alcuni dei quali caratterizzati anche da una crescita, da una stabilizzazione e da una parziale crescita del sistema imprenditoriale; volumi di fatturato aggregato che confermano che lo scalo partenopeo risulta ancora il primo datore di lavoro della Campania". L'appuntamento nasce con lo scopo di dare voce al mondo imprenditoriale ''arginato'' dall'attuale impianto normativo sulla gestione dei Porti. I dati della ricerca dicono che ''la produttività di uno scalo dipende non solo dall'evoluzione economica dei mercati, ma anche dalla reattività e dalla capacità di tenuta del mondo imprenditoriale, mentre - come sottolineato - emerge come assolutamente marginale l'attività di marketing messa in campo dai presidenti delle Autorità di Sistema''. Da Confcommercio la richiesta di ''riverificare le istanze dei singoli operatori di tutti i segmenti produttivi del porto di Napoli per generare una proposta condivisa superando le contrapposizioni e le conflittualità che hanno determinato rallentamenti, perdite di finanziamenti e di chance imprenditoriali''. Dal presidente dell'Autorità di Sistema, Pietro Spirito, il sì al dialogo ''con il sistema delle imprese che devono essere coinvolte in fase di discussione. Questa iniziativa - ha concluso Spirito - ci consente di ragionare con una serie di operatori importanti con cui è sempre aperto il dialogo. Noi come Autorità facciamo l'interesse pubblico e le imprese l'interesse privato e da questo confronto deve far scaturire la sintesi giusta per lo sviluppo dei Porto di Napoli e Salerno''.

 

 

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