CONFCOMMERCIO: CONTRO LA CRIMINALITA' "TOLLERANZA ZERO"

CONFCOMMERCIO: CONTRO LA CRIMINALITA' "TOLLERANZA ZERO"

A chiederla "alle istituzioni e alla politica" è il presidente Sangalli, nel suo intervento alla presentazione dell'indagine Confcommercio-Eurisko sulla sicurezza per le imprese. Il viceministro dell'Interno Minniti: "più forze di polizia in strada".

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18 luglio 2007
Criminalità: Confcommercio chiede “tolleranza zero�

Criminalità: Confcommercio chiede “tolleranza zero�

 

“Tolleranza zero nei confronti del racket delle estorsioni e dell’usuraâ€�. A chiederla “alle istituzioni e alla politicaâ€� è il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, nel suo intervento alla presentazione dell’indagine Confcommercio-Eurisko sulla sicurezza per le imprese, svoltasi venerdì nella sede della Confederazione, a  Roma e alla quale hanno partecipato il viceministro dell’Interno Marco Minniti, il commissario straordinario del governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura Raffaele Lauro e il vicepresidente della Commissione Europea e presidente della Commissione Giustizia e Libertà Franco Frattini. Più di un terzo delle imprese italiane (37%) ha la percezione che negli ultimi 2-3 anni i  livelli di sicurezza siano peggiorati, mentre sono pochissime  (4%) quelle che hanno percepito un miglioramento. Per la maggioranza delle aziende la situazione e' stabile. Dal sondaggio emerge come il peggioramento viene maggiormente  percepito nel Nord-Est, nei grandi centri abitati del Nord e al  Centro. Per quanto riguarda i settori merceologici, soprattutto  da tabaccai e benzinai, ma anche orafi. “Tolleranza zero non solo nei confronti di racket e usura - ha  precisato Sangalli - ma anche nei confronti di fenomeni solo  apparentemente minori, come l'abusivismo e la contraffazione. Fenomeni che dopano il mercato e la concorrenza e che costituiscono spesso  fonte di elevati guadagni con pochi rischi per la criminalità organizzataâ€�. Secondo Minniti, “bisogna ripensare il modello di sicurezza, per non creare allarmi, per un rapporto di fiducia con la popolazione, ridefinirlo alla luce dei cambiamenti che ci sono stati: nel 2007 non possiamo avere un assetto di polizia uguale a quello che avevamo negli anni Sessanta, perché e' cambiato l'assetto urbanistico del nostro Paese. Sono quarant’anni che il modello e' sempre lo stesso. Entro il 2008 l'Italia avrà un sistema di videosorveglianza tra i più avanzati di Europaâ€�. Minniti ha spiegato che “c'e' il problema di ricostruire un rapporto di fiducia. Mai come su questo tema del racket il punto della fiducia e' fondamentale: una tassa sulla criminalità non e' degna di un paese civileâ€�. Minniti ha poi sottolineato che “per avere il controllo del territorio bisogna avere più forza di polizia in strada. Il poliziotto di quartiere e' stato una buona idea, ma anche la missione del poliziotto di quartiere cambia in relazione ai mutamenti che ci sono statiâ€�. Quanto al racket, su questo punto “si gioca la sovranita' del territorio â€" ha precisato il viceministro - questa e' una questione costituzionale. Il punto della fiducia e' fondamentale: dobbiamo lavorare insiemeâ€�. “Su questo tema si gioca la credibilità di un paeseâ€�. Per Franco Frattini “dovremmo abituarci a non definire mai microcriminalità un fenomeno che porta persone a suicidarsi o ad essere ucciseâ€�. A livello europeo â€" ha detto Frattini â€" abbiamo interrogato i cittadini ed è emerso che la sicurezza è sempre tra i primi quattro temi importanti e sui quali si chiede più Europaâ€�.  “Non sono fenomeni che si possono combattere solo a livello nazionale. Occorre un approccio politico dell’Unione Europea. E’ ora di definire la sicurezza come un diritto fondamentale. Il diritto alla sicurezza deve essere precondizione per godere delle altre libertà individualiâ€�.  Per Raffaele Lauro, “il problema di fondo delle vittime del racket e dell’usura è la solitudine delle vittimeâ€�. “Una situazione â€" ha sottolineato Lauro â€" che non spinge il commerciante ad uscire dallo stato omertosoâ€�. Secondo Lauro però è necessario che non solo il singolo ma anche le organizzazioni di rappresentanza delle imprese facciano uno sforzo: “Ci sono grandi imprenditori che considerano il pagamento del pizzo quasi un costo aziendaleâ€�.

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