Terziario: Confcommercio Friuli Venezia Giulia fa il punto

Terziario: Confcommercio Friuli Venezia Giulia fa il punto

L'Associazione territoriale ha promosso un convegno a Udine il 21 febbraio scorso. Bella: "Un terziario azzoppato si traduce nella frenata di crescita e occupazione".

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21 febbraio 2022

"Il 2022 sarà un anno pieno di incognite". Queste le parole di Mariano Bella, direttore dell'Ufficio Studi di Confcommercio, aprendo i lavori della tavola rotonda dal titolo "Il punto sul terziario". L'evento, promosso da Confcommercio Friuli Venezia Giulia, si è svolto il 21 febbraio scorso nella sede del Palazzo Belgrado di Udine, ed è stato moderato dal direttore del Messaggero Veneto e del Piccolo, Omar Monestier. Tra gli ospiti anche l'assessore regionale alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini.

Nel suo intervento Mariano Bella ha esaminato la complessa situazione che stanno affrontando le imprese del terziario dell'area Confcommercio, alimentata da fenomeni internazionali come il costo delle materie prime e dei rincari energetici. "Un terziario azzoppato - ha spiegato Bella - si traduce nella frenata di crescita e occupazione. L'aumento dei prezzi vuol dire riduzione del potere d'acquisto". Bella ha proseguito con un approfondimento sul Pnrr e sul ruolo di chi fa reddito e profitto: "Riconoscere ai produttori un pur minimo sollievo fiscale è parso uno scandalo, ma reddito e profitto non sono colpe. Va combattuta la povertà, non la ricchezza".

All'incontro è intervenuto anche Giovanni Da Pozzo, vicepresidente nazionale e presidente della Confcommercio regionale, che ha rimarcato il clima di peggioramento degli ultimi mesi: "con aumenti consolidati dal 5% al 10% e bollette rincarate che penalizzano pesantemente le imprese e mortificano il potere d'acquisto delle famiglie, viviamo una congiuntura di rinnovate criticità". 

Da Pozzo ha anche aperto un focus sul credito, evidenziando come nel Nordest, durante la pandemia, il 32% delle imprese aveva attivato prestiti assistiti da garanzia pubblica. In particolare in Friuli, nel biennio 2020-2021, ammontano a 57mila le operazioni con il Fondo centrale di garanzia con un importo finanziato complessivo di circa 6,8 miliardi di prestiti. Operazioni "già entrate in fase di scadenza - ha spiegato Da Pozzo - che aprono di fatto una questione sottovalutata, ma che rischia di compromettere la difesa".

Anche il presidente di Confcommercio Trieste, Antonio Paoletti, ha rilanciato la propria preoccupazione per le piccole imprese, "che si ritrovano oggi a fare i conti, dopo due anni di convivenza con la pandemia, anche con inflazione e bollette triplicate". Il presidente di Confcommercio Pordenone, Fabio Pillon, ha invece sottolineato l'importanza del ruolo delle associazioni di categoria "come punto di riferimento, rappresentanza di interessi, centro di informazioni accreditate e di orientamento" per le realtà commerciali del vicinato. Infine Gianluca Madriz, presidente di Confcommercio Gorizia, ha parlato della proclamazione della città come capitale europea della cultura 2025: "un'opportunità per l'intero territorio". 

Nel suo intervento l'assessore Sergio Emidio Bini ha detto: "Mi sento prigioniero politico delle scelte non fatte negli ultimi trenta anni. La Regione Fvg è una della più virtuose in Italia per quanto riguarda gli strumenti messi a disposizione del mondo produttivo, sia come misure contributive, fondi perduti, e risorse economiche, nella fase emergenziale. Ora, però, vanno cambiate delle regole del gioco a livello nazionale ed europeo".

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