Confcommercio incontra il Segretario di Forza Italia, Antonio Tajani

Confcommercio incontra il Segretario di Forza Italia, Antonio Tajani

L'intervento del Presidente Carlo Sangalli

Care amiche, cari amici,

 

grazie al Vicepremier e Segretario di Forza Italia, l’amico Antonio Tajani, per aver accettato il nostro invito al confronto in vista delle elezioni europee.

Ne siamo davvero lieti anche perché l’esperienza maturata da Antonio Tajani nel sistema delle istituzioni europee è davvero di particolare rilievo e a tutto tondo: il nostro Ministro degli affari esteri è stato, infatti e tra l’altro, Presidente e Vicepresidente vicario del Parlamento europeo, Commissario europeo per l’industria e l’imprenditoria, Commissario europeo per i trasporti, Vicepresidente della Commissione europea.   

Caro Antonio è qui riunito il Consiglio di Confcommercio, con i presidenti delle associazioni territoriali e di categoria di una realtà, come la nostra, che associa circa 700 mila imprese e i cui contratti collettivi sono adottati da oltre il 95% delle imprese del terziario e della filiera turistica.

Queste elezioni europee costituiranno uno snodo democratico decisivo per un progetto europeo, all’insegna di una maggiore autonomia strategica e di una maggiore competitività dell’economia europea a livello globale.

Un’Unione europea più competitiva sulla scena globale costituisce certamente un fattore essenziale per la stabilità politico-economica, per la qualità della vita dei cittadini e per la crescita sostenibile delle sue imprese.

E l’attività imprenditoriale diffusa è, come ben sai, la condizione necessaria per incrementare la produttività e fattore decisivo per lo sviluppo del Sistema-Europa.

E il documento che abbiamo predisposto, la nostra “Agenda del terziario”, risponde alle esigenze e aspirazioni delle nostre imprese, quelle del commercio, dei servizi, del turismo e della cultura, dei trasporti e della logistica, delle professioni.

Per non sottrarre tempo al tuo intervento – caro Antonio - mi limito ad evidenziare in maniera molto sintetica solo alcune nostre proposte contenute nel documento.

In materia fiscale, innanzitutto, occorre una revisione delle regole per una maggiore armonizzazione e con un’efficace Global Minimum Tax che risponda al principio “stesso mercato, stesse regole”.

In materia di lavoro vanno previste misure per favorire l’ingresso e la permanenza nel mercato del lavoro e promuovere una maggiore imprenditorialità, soprattutto giovanile e femminile, anche attraverso programmi e iniziative specifiche di formazione e sviluppo delle competenze.

In tema di energia riteniamo fondamentale adottare una politica comune per ridurre la dipendenza energetica. Così come occorre proseguire nella diversificazione delle fonti di approvvigionamento sostenendo maggiormente il ricorso al nucleare pulito e a fonti rinnovabili, come l’idrogeno.

In materia di trasporti e infrastrutture vanno superati gli ostacoli tra le priorità europee e quelle dei singoli Paesi membri per completare la realizzazione delle reti infrastrutturali transeuropee.

C’è poi la grande sfida della transizione verde, il Green Deal europeo, che dovrà essere economicamente e socialmente sostenibile. Una vera transizione sarà possibile, secondo noi, solo se tutte le imprese saranno coinvolte, e quindi il Green Deal dovrà essere costruito “a misura” di micro, piccole e medie imprese.

E questo richiede l’adozione di politiche di semplificazione amministrativa e normativa e di accesso al credito e ai finanziamenti in modo più rapido.

Con riferimento ai trasporti, la sostenibilità ambientale andrà conciliata con quella economico-sociale, anche recuperando il rispetto del principio di neutralità tecnologica.

Un ultimo punto che vorrei toccare – e tu caro Antonio la conosci bene considerata la tua autorevole esperienza europea - riguarda la riforma della governance, soprattutto in vista di un possibile allargamento dell’Unione.

È certo un obiettivo ambizioso, che richiede di verificare la possibilità di ampliare il ricorso al sistema di voto a maggioranza qualificata in seno al Consiglio e di rafforzare il ruolo legislativo del Parlamento europeo.

E ci sembra che anche tra le priorità del programma di Forza Italia – che siamo particolarmente interessati ad approfondire - non manchino proposte che vanno in questa direzione: da un fisco più equo e favorevole ad una maggiore semplificazione burocratica e normativa; dagli investimenti per un’occupazione di qualità a quelli in energia e infrastrutture.

Lascio, quindi, la parola all’amico Antonio Tajani, ringraziandolo ancora per la sua partecipazione.

 

Grazie.

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