Confcommercio incontra la leader di +Europa, Emma Bonino

Confcommercio incontra la leader di +Europa, Emma Bonino

L'intervento del Presidente Carlo Sangalli

Cari Presidenti, care amiche e cari amici,

 

è il secondo incontro di questa giornata del Consiglio di Confcommercio con le forze politiche in vista del rinnovo del Parlamento europeo.

E grazie ad Emma Bonino, per aver accettato il nostro invito.

Cara Emma come ben sai queste elezioni sono un decisivo passaggio di democrazia, in grado di contribuire ad un progetto europeo all’altezza delle sfide sociali ed economiche in un contesto globale così difficile, così drammatico.

Più Europa è certamente necessaria per cittadini ed imprese.

Più Europa dei diritti come quella dei doveri e delle opportunità.

Più Europa come fattore essenziale per la stabilità politico-economica, per la qualità della vita e per la crescita sostenibile.

E nel documento che è stato distribuito come “agenda del terziario”, abbiamo voluto presentare analisi e proposte per le nostre imprese, quelle del commercio, dei servizi, del turismo e della cultura, dei trasporti e della logistica, delle professioni.

Sono temi che abbiamo declinato in sette macro-ambiti di intervento: dai nuovi scenari globali alla competitività, dal mercato interno alla coesione territoriale, dalla transizione verde alla politica fiscale, fino alla governance.

Per non sottrarre tempo al tuo intervento – cara Emma - mi limito ad evidenziare in maniera molto sintetica solo alcune nostre proposte contenute nel documento.

Penso, ad esempio, alla revisione, in materia fiscale, delle regole sia in termini di maggiore armonizzazione e sia con l’adozione di un’efficace Global Minimum Tax che risponda al principio “stesso mercato, stesse regole”.

In tema di lavoro crediamo che servano misure per favorire l’ingresso e la permanenza nel mercato del lavoro e promuovere una maggiore imprenditorialità, soprattutto giovanile e femminile, anche attraverso programmi e iniziative di formazione e sviluppo delle competenze.

Ci sono poi i temi legati all’energia, dalla riduzione della dipendenza energetica, alla diversificazione delle fonti di approvvigionamento.

In materia di trasporti, occorre lavorare sulla compatibilità delle regole europee con quelle dei singoli Paesi, per il completamento delle reti infrastrutturali transeuropee.

C’è poi il grande tema della transizione verde, che deve essere sostenibile sia dal punto di vista economico che sociale e “a misura” di micro, piccole e medie imprese.

E questo richiede l’adozione di politiche di semplificazione amministrativa e normativa e di accesso al credito e ai finanziamenti in modo più rapido.

Con riferimento ai trasporti, la sostenibilità ambientale andrà conciliata con quella economico-sociale, anche recuperando il rispetto del principio di neutralità tecnologica.

Un ultimo punto che vorrei toccare riguarda la riforma della governance dell’Ue, che anche tu Emma hai richiamo in un articolo su La Stampa del dicembre scorso.

Mi limito al processo decisionale, che deve essere più efficace e trasparente, soprattutto in vista di un possibile allargamento dell’Unione.

A partire dal sistema di voto in seno al Consiglio con l’ampliamento della maggioranza qualificata e al compiuto diritto di iniziativa legislativa del Parlamento europeo.

Chiudo con il tema che riguarda il Next Generation EU che aiuterà i Paesi membri a finanziare riforme e investimenti fino al 2026.

Dopo questa data, come sappiamo, le regole rinnovate del Patto di Stabilità e Crescita richiederanno una maggiore disciplina di bilancio, che va fin d’ora impostata.  

Per gli investimenti in beni pubblici europei – come la digitalizzazione e la difesa comune ad esempio - l’UE dovrà, dunque, valutare l’adozione di un bilancio comune potenziato, con capacità di debito - come per il Next Generation EU - e adeguata capacità fiscale.

Del resto proprio tu Emma, ricordi la necessità che l’Unione Europea “non rimanga solo una Unione dei trasferimenti, ma sia sempre di più un’Unione degli investimenti” per rafforzare la competitività.

Anche noi, ribadiamo che occorre mettere in condizione le imprese di competere in un mercato unico all’insegna dei principi di sussidiarietà e proporzionalità e di un equo bilanciamento tra concorrenza e coesione territoriale.

Grazie Emma ancora una volta per essere con noi. Ti lascio ora la parola e siamo qui ad ascoltarti.

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